Otto Ottobre Ernesto Guevara veniva catturato in Bolivia, il giorno successivo fu scelto a sorte tra alcuni volontari Mario Terán, un sergente dell’esercito per ucciderlo. Su quanto accadde dopo, esistono diverse versioni. Qualcuno dice che Terán era troppo nervoso, al punto di uscire dal locale e dover essere ricondotto dentro a forza. Altri sostengono che si dovette ubriacare pesantemente. Per altri, non volle guardare Guevara in faccia, così da sparargli alla gola , ferita che sarebbe stata fatale. Evidentemente il sergente aveva capito che quello davanti a lui non era un uomo, o meglio non era solo un uomo, ma era una rappresentanza di ideali.
Ideali ad esempio di giustizia e libertà, ovvero quei punti cardini da cui la ricostruzione della sinistra, di un pensiero di sinistra deve ripartire.
Oggi il suo pensiero ha sicuramente piena validità per i popoli latinoamericani, a lui ovviamente tanto cari, varie volte il Che ha sottolineato che “i giorni difficili non sono ancora passati, né nel campo dell’economia, né in quello che riguarda il pericolo di altre aggressioni militari ”. I suoi assassini nella scuola di La Higuera non hanno potuto uccidere il suo lascito. La sua sparizione fisica non ha cancellato il significato della sua vita perché il suo esempio: “come un seme caduto nella terra fertile, ha germinato nel clamore e nell’azione dei popoli, nell’opera della Rivoluzione cubana che ha aiutato a forgiare, e nelle nuove Rivoluzioni che sono sorte nella sua terra americana” cosi affermava Fidel Castro pochi anni dopo la sua morte. Se in questo momento il Venezuela nonostante tutto riesce a non crollare e se in molti paesi latinoamericani la sinistra governa, il merito è sicuramente del pensiero del nostro Che.Ex presidente dell’Uruguay Jose Mujica, ad esempio ha eletto Ernesto Guevara come modello della sua azione politica, stesso concetto espresso più volte da Evo Morales attuale presidente della Bolivia.
La sua biografia intellettuale è, empiricamente caratterizzata da scelte che avvengono sulla scorta di esperienze, incontri, letture e maturazione politica indotta dall’esperienza a L’Avana. Il Che, all’inizio della sua avventura cubana, era un marxista dottrinario che guardava con favore alle esperienze del «socialismo reale». Poi matura progressivamente un distacco da quei modelli. Ci sono perciò nei suoi scritti intuizioni e spunti critici, non ancora una teoria alternativa al socialismo di Stato. La vita di Guevara si spezza per giunta mentre la sua riflessione è in evoluzione e non ha ancora preso la forma compiuta di un’alternativa al modello sovietico. Probabilmente se la sua vita non si fosse interrotta cosi presto, si avrebbe un pensiero socialista, ancora vivo oggi, distaccato e critico verso il socialismo reale, non ci sarebbe stato quindi il crollo ideologico degli anni 90 che ha portato l’Italia, ovvero la nazionale con il partito comunista più forte in Europa ad avere una sinistra residuale , divisa che non supera il 4%.
Dunque, ci risulta molto difficile parlare del “Che” in una società in cui, la sinistra fatica a riorganizzare le forze disponibili, il sistema capitalistico vive il suo momento migliore e che trasforma, anche un rivoluzionario come Guevara in un oggetto di marketing, la cui effigie può essere acquistata in un qualsivoglia negozio d”abbigliamento. Ernesto Che Guevara è stato un eroe mai scalfito con idee di piena contemporaneità. Un rivoluzionario che mise al centro della sua lotta politica l’umano. Era un marxista ma non un dogmatico, era un medico, un patriota e la sua patria era il mondo, inteso come un insieme di comunità e culture.Assunse un’impronta universale, infatti, impressionò il mondo intero, persino l’Unione Sovietica, quando giovane ministro che firmava le banconote con lo pseudonimo “Che”, prendendosi gioco del vile denaro, lasciò tutto e tutti per andare a morire in una sperduta boscaglia della Bolivia.
Celebrare oggi il cinquantenario della sua morte non servirebbe a nulla, se i suoi insegnamenti incisi nella storia, andrebbero perduti nel vento. Troppo comoda l’idea di del mito, scomoda, invece, l’idea di società nata dal pensiero rivoluzionario, secondo cui lo stato non è altro che il risultato del lavoro di tutti i cittadini, uniti nell’obiettivo di creare una società basata sull’uguaglianza. Oggi, contrariamente, la società liquida della nostra attualità è in continua trasformazione, aumentano le povertà dei popoli, e aumentano le disuguaglianze. Pertanto l’esempio rivoluzionario di Ernesto Che Guevara, i suoi valori, la sua opera gloriosa, sono per noi monito per un nuovo processo di riorganizzazione delle masse, e per restituire all’Italia un partito popolare con una chiara idea di società, inclusivo e rigoroso, che sappia mettere insieme la nostra storia, i nostri valori, le nostre idee per una futura forza di sinistra. Per una futura umanità. Oggi, quel rosso vessillo, issato al vento si riconquista partendo proprio da Ernesto Che Guevara, la sua vita, i suoi ideali, i suoi iinsegnameni. Hasta la Victoria Siempre.
Direttivo nazionale associazione di amicizia Italia-cuba
Sono nato nel 1985 a Nola, una cittadina della provincia napoletana, territorio vittima della camorra e dallo scellerato inquinamento ambientale definito "terra dei fuochi". Per questo ho scelto di lottare per una realtà diversa, a partire dalla realtà stessa. Scelsi di militare nel partito della rifondazione comunista e per circa dieci anni, ho intrapreso battaglie molto dure in un territorio molto complicato, in difesa del lavoro, a sostegno della legalità, a tutela dell' ambiente e dei beni comuni. Attualmente, insieme a tanti compagni, abbiamo dato vita ad un associazione politica culturale chiamata FRASTUONO, per la crescita del paese verso uno sviluppo armonico, sociale, culturale e morale. Seguo, con interesse i lavori costituenti per un partito della sinistra alternativa, conscio del fatto che essere comunisti e di sinistra è sempre stato difficile, oggi più che mai.
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