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Francesco Samuele: Aboliamo il Jobs Act e ripristiniamo l’Articolo 18

Intervista per "Alice non lo sa"

Pubblichiamo l’intervista rilasciata da Francesco Samuele al magazine online “Alice non lo sa”.
 
 
Il Pd è dato in crisi nei sondaggi, Liberi ed Uguali intorno al 7%. Ti aspettavi questi numeri?
 
Il dato del PD era ampiamente prevedibile, certo: il partito di Renzi paga la voragine apertasi con buona parte del suo elettorato tradizionale, conseguenza delle disastrose scelte fatte in particolare negli ultimi anni e solo parzialmente compensate da scelte, oltretutto timide, in tema di diritti civili. Per capirci: non puoi pretendere di avere i voti del popolo di sinistra facendo le unioni civili, quando nel contempo vari Jobs Act, Buona scuola, Sblocca Italia, solo per fare degli esempi. Sul dato di LeU, invece, credo che il 7% sia solo un buon punto di partenza: l’obiettivo è la doppia cifra.
 
 
A livello provinciale vi siete riusciti ad organizzare? In che modo?
 
In novembre le tre forze costituenti (Articolo Uno-MDP, Sinistra Italiana e Possibile) hanno costituito un gruppo di lavoro permanente ed organizzato un’assemblea aperta, anche a non iscritti alle tre forze, che ha riscosso ampio interesse. Molti erano, infatti, i partecipanti non iscritti ad alcun partito che hanno sottoscritto il manifesto fondativo. L’assemblea ha poi individuato un gruppo di persone, dei delegati, che rappresentano la Provincia a livello regionale e nazionale.
 
 
C’è compatibilità politica tra LeU e M5S?
 
In questo momento la distanza è siderale. LeU non nasce, però, come forza politica testimoniale ma, al contrario, come forza innervata da un grande senso di responsabilità, seppur ferma sui contenuti. Per questo, incontreremo il Presidente incaricato da Mattarella per la formazione del governo post voto portando le nostre idee e le nostre proposte. Vedremo se ci sarà la disponibilità a recepirle. Contribuire eventualmente ad un’alleanza di governo deve essere il mezzo per produrre la forte inversione di rotta che auspichiamo e non certo una scorciatoia per ricavare qualche poltrona. Il governo come mezzo, non come fine insomma.
 
 
A proposito di inversione di rotta, a livello di contenuti, quali sono i cavalli di battaglia di LeU?
 
Noi di Liberi e Uguali non proporremo soluzioni irrealizzabili, ma alcune esigenze prima di tutto sociali sono irrinunciabili. Per questo Paese serve, prima di tutto, un Piano di sostenibilità ambientale che metta al centro la messa in sicurezza del territorio, a partire dalle scuole. Con un vero piano, infatti, cogli i classici due piccioni con una fava: da un lato consenti ai tuoi cittadini di vivere in un ambiente salubre e sicuro, investendo in prevenzione per evitare gli sprechi e le inefficienze della ricostruzione, dall’altro, crei davvero decine, centinaia di migliaia di posti di lavoro stabili.
Serve poi un piano per il Welfare che ripensi a quanto è cambiata la vita di donne e uomini. Non bonus bebè, ma un piano straordinario di asili e orari flessibili per i genitori. Il riconoscimento dei diritti dei caregiver non può essere più rinviato: sono oltre tre milioni le donne e gli uomini che, in Italia si prendono cura di un familiare perché lo Stato e gli Enti locali si sono progressivamente ritirati da questo ruolo. Si tratta di donne ed uomini che fanno rinunce e sacrifici e, che per questo, devono essere affiancate ed aiutate, anche economicamente.
 
Vanno poi riconosciuti pieni diritti a milioni di persone, prima di tutto giovani, nella morsa della precarietà. L’abolizione del Jobs Act e la reintroduzione dell’articolo 18 estendendolo anche alle aziende al di sotto dei 15 dipendenti è solo un tassello: il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato deve tornare ad essere la regola ed il tempo determinato l’eccezione. Proponiamo, inoltre, un ulteriore intervento: seguire l’ Islanda nel riconoscimento, per legge, dell’obbligo della perfetta parità retributiva tra uomini e donne.
 
Ancora, un deciso intervento sul mondo dell’istruzione e della ricerca, per far sì che la scuola sia “buona” nei fatti e non nelle parole e sia garantito a tutti l’accesso al sapere. Per questo proponiamo prima di tutto l’abolizione delle tasse universitarie.
 
Infine effettiva progressività nella tassazione delle persone fisiche: riduzione delle aliquote per i redditi medio bassi e introduzione di nuove fasce per i redditi medio alti. Non è concepibile, ad esempio, che sui redditi oltre i 28.000 euro l’aliquota Irpef passi dal 27% al 38%. L’incremento deve essere molto più graduale. Nel contempo, va introdotta una patrimoniale sui grandi patrimoni, come avviene in buona parte d’Europa. In Francia l’imposta è dello 0,55% per i patrimoni sopra i 780.000 euro, per poi crescere con l’incremento del patrimonio tassabile. Da noi si potrebbe partire, ad esempio, dal milione di euro. Il gettito potrebbe essere utilizzato per decisi interventi riequilibrativi sul sistema previdenziale e nel ripotenziamento del sistema di welfare.
 
 
Come selezionerete i candidati nei collegi uninominali?
 
In modo assolutamente trasparente e democratico. I tavoli di lavoro stanno ascoltando le proposte della base e selezionando una rosa di nomi, nel rispetto degli equilibri di genere. I nomi verranno proposti e votati in assemblee aperte a livello regionale. La nostra si terrà martedì 9 a Bologna.
 
 
Come vedi il Pd a Parma? Nei collegi della provincia riusciranno ad essere competitivi? Di certo la presenza dei candidati di LeU non li aiuterà…
 
Francamente il tema non mi appassiona affatto. Nei mesi scorsi abbiamo parlato fin troppo del PD e delle possibili alleanze. Ora siamo avversari: ci scontreremo lealmente e vincerà chi sarà più credibile e più vicino ai bisogni del popolo italiano. Porteremo loro via voti? Non credo, il nostro elettore tipo è disgustato dal renzismo e, se non ci fossimo presentati in alternativa, non avrebbe votato o avrebbe espresso un voto di protesta. Per cui, meno male che Liberi ed Uguali c’è!
 
Andrea Marsiletti

Associazione Esse

http://www.esseblog.it

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