Esse - una comunità di Passioni

HASTA LA VICTORIA, COMANDANTE FIDEL!

Un uomo muore, ma il suo sogno resta vivo in tutti noi

Stavolta, purtroppo, è vero: la scritta “Fidel Castro muriò, confirma Raul Castro” campeggia, da ore, sullo schermo della televisione cubana, ed il filmato con cui Notimax, l’agenzia di stampa di Stato, ha dato la notizia attraverso le parole del Presidente Raul ha fatto il giro di tutto il mondo.

Fidel è il simbolo, forse ancor più del venerato Che, della lotta contro l’imperialismo yanqui, della battaglia per la realizzazione di un mondo di eguali a Cuba, in tutta l’America latina e non solo. Assieme ad un pugno di eroi, nel 1959 ha liberato il suo popolo dalla feroce dittatura di Batista avviando la realizzazione di uno stato socialista su base democratica, fortemente influenzato dalle idee dell’indipendentista cubano Josè Marti ma permeato, altresì, da idee del tutto originali che hanno fatto, del modello di Cuba, un modello per le lotte d’indipendenza che, in quegli anni, stavano abbattendo il modello coloniale.

Lo scontro con gli Stati Uniti e con il modello imperialista prende il via a seguito della nazionalizzazione delle risorse e dei mezzi di produzione, dichiarata nel 1960 con una serie di leggi che porteranno all’espropriazione forzata dei beni di 26 aziende nordamericane prima, e di oltre 200 aziende estere poi; la reazione americana è però immediata ed è tuttora feroce: gli Stati Uniti instaurano, ed impongono agli alleati di instaurare, quello che sarà il più lungo genocidio della storia: il famigerato “bloqueo” che, secondo stime attendibili di diversi Organismi indipendenti , ha portato alla morte di tre milioni di cubani a causa, in particolare, di problemi con l’alimentazione e di assenza di alcuni medicinali.

Da allora, Cuba ha tentato di esportare la rivoluzione in diversi paesi. Nel periodo della “guerra fredda” in modo prevalentemente militare, in particolare contribuendo in modo decisivo alla vittoria dell’Etiopia socialista contro la vicina Somalia nella guerra dell’Ogaden; inoltre sostenendo il successo, in Angola, della lotta dell’MPLA contro Sudafrica e Stati Uniti, fiancheggiatori dei movimenti controrivoluzionari fautori dell’instaurazione, nel paese africano, di un governo “amico” delle forze colonialiste. Al termine della guerra fredda in modo civile e pacifico, supportando diversi paesi dell’America latina, a partire dal Venezuela e dalla Bolivia, attraverso le famose “misiones”: collaborazioni con i diversi Paesi amici che vedevano il supporto di personale cubano in affiancamento a personale locale per lo sviluppo del sistema di welfare gratuito, in particolare nelle zone e nei quartieri più poveri; in particolare medici, insegnanti, ricercatori.

Ma i più grandi successi del nostro Lidèr possiamo riscontrarli nella politica interna. La campagna di alfabetizzazione, che in pochi mesi ha portato il livello di analfabetismo al di sotto della media europea; la fine del latifondo e la collettivizzazione delle terre; la nazionalizzazione dell’industria sotto il controllo operaio; lo sviluppo della ricerca, che ha portato Cuba ad essere uno dei paesi leader nelle biotecnologie e nella medicina; sono solo alcuni dei principali interventi, che hanno portato il paese caraibico ad uscire dal colonialismo e dallo sfruttamento e a divenire, in pochi anni, un modello di sviluppo, nonostante il blocco economico.

Da oggi siamo tutti più soli. Ma Cuba ha resistito e resiste ancora: più forte delle cadute dei muri, più forte delle pressioni economiche, più forte dei tentati golpe e dei tentativi di destabilizzazione di servizi segreti e di forze anticastriste. Per questo, chiunque creda nella realizzazione di un mondo migliore, di una società di uguali dovrà sapere da che parte stare: ora e sempre, con Cuba e la sua rivoluzione. Hasta la victoria siempre, Comandante Fidel.

Francesco Samuele

Sono nato a Roma nel 1967, ho vissuto in Molise fino a 18 anni, poi per ragioni di studio ho vissuto prima a Teramo, poi a Parma dove mi sono stabilito definitivamente. Laurea in giurisprudenza, con tesi in Diritto delle assicurazioni. Faccio politica da oltre 25 anni, dal movimento studentesco della Pantera, per approdare tra le file di Rifonzazione comunista, partito nel quale sono stato per anni in segreteria provinciale, occupandomi di economia, lavoro e welfare. Ho lasciato Rifondazione nel 2014 e da allora lavoro, con la comunità di passioni di Esse per un nuovo, grande Partito della sinistra. Attualmente sono membro del Comitato operativo regionale dell'Emilia Romagna di Sinistra Italiana, nonchè co-portavoce provinciale.

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