I.
La guerra è guerra. È guerra. Un occhio giallo.
Nel peschereccio nero dei vagiti
nascondono le onde un tetro ballo
di maschere, cadaveri e detriti.
Riaffondano la notte e ancora schiuma
di nero sangue già rappreso un foro
che il mare vide orribile e la luna
dentro la cieca notte. Un occhio dʼoro.
II.
Ma tu chi sei che adesso torni a riva
come Odisseo più pallido dormiva?
Sognando va lʼeroe unʼantica diva
che sciolga il sangue in lacrime e saliva.
Ma tu chi sei se sempre a quella stiva
ritorna la tua anima abusiva?
Abbarbicata a un tronco alla deriva
è una purpurea alga, morta e viva.
Così ci disse in altro modo Ghedi
che attraversò il naufragio che non vedi.
di: Franco Astengo,
Cultura, La Sinistra, Politica Interna,