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ABBIAMO VINTO, MA ORA TOCCA A NOI: SINISTRA E CAMPO PROGRESSISTA

Non staremo fermi a guardare Salvini, Meloni e Grillo che festeggiano

Possiamo dirlo: ce l’abbiamo fatta. A ciascuno dei nostri militanti un abbraccio e un ringraziamento per il lavoro di questi mesi. Il NO ha prevalso con un vantaggio clamoroso, con una partecipazione al voto finalmente alta e importante.

 

Ma ora la responsabilità è anche nostra. Perché la spaccatura nel Paese va ricucita in fretta. Sulla Costituzione non ci possono essere vincitori e vinti, amici e nemici.

 

 

Ma soprattutto non staremo fermi a guardare Salvini, Meloni e Grillo che festeggiano. Non consegneremo il Paese ai populisti e alle destre, non daremo a Renzi la soddisfazione della profezia che si autoavvera. Riapriremo fino in fondo la partita, lavoreremo per costruire – da subito – le condizioni per una sinistra autonoma e forte dentro un campo progressista e democratico in grado di governare il Paese. Non l’ennesimo cartellino elettorale della sinistra radicale, ma una proposta nuova, popolare, in grado di segnare una vera discontinuità rispetto alle politiche di questi anni.

 

 

Matteo Renzi è il passato, si è appena dimesso. Renzi e il renzismo devono essere il passato. Noi guardiamo al futuro.

Simone Oggionni

http://www.reblab.it

Sono nato nel 1984 a Treviglio, un centro operaio e contadino della bassa padana tra Bergamo e Milano. Ho imparato dalla mia famiglia il valore della giustizia e dell’eguaglianza, il senso del rispetto verso ciò che è di tutti. Ho respirato da qui quella tensione etica che mi ha costretto a fare politica. A scuola e all’Università ho imparato la grandezza della Storia e come essa si possa incarnare nella vita dei singoli, delle classi e dei movimenti di massa. A Genova nel luglio 2001 ho capito che la nostra generazione non poteva sottrarsi al compito di riscattare un futuro pignorato e messo in mora. Per questo, dopo aver ricoperto per anni l'incarico di portavoce nazionale dei Giovani Comunisti e avere fatto parte da indipendente della segreteria nazionale di Sel, ho accettato la sfida di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, per costruire un nuovo soggetto politico della Sinistra, convinto che l’organizzazione collettiva sia ancora lo strumento più adeguato per cambiare il mondo.

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