Quello che era nella criticita’ negli avvenimenti di questi ultimi giorni , in una discussione che pare si vuole sopire o deviare in uno slogan totalmente autoreferenziale, e’ il fatto di non voler aprire un dibattito vero concreto, rifiutando cosa sta accadendo oggi, una politica fatta nel contenuto senza averne capito il senso.Se la forma partito racchiude in se la parola democrazia in cui l’appartenenza e’ costituita dalla parola delle idee e non da una conta di tessere…..allora si dovra’ discutere e molto.Sempre più frequente dimentichiamo di Regole e Metodo ed identita’ politica, ecco forse questo sarebbe un buon inizio se anche nelle sedi di dovere e rispetto si tornasse a discutere di politica quella con la P maiuscola per capire chi siamo, cosa vogliamo e dove si vuole andare.Ma oggi non e’ un altro giorno ma una realtà di cui sembra non averne il senso.
La Mela nel peccato originale di chi pone personalismi in opposto ad un socialismo democratico dove tra coerenza e realtà, tra politica ed illusione, vive un nostalgico sentimento di una vecchia mozione….. un sinistro tra vocali e consonanti vissute in quel di Partito Democratico o altra SEL se preferite .
Un vecchio compagno mi fece l’appunto delle soluzioni da applicare, io rispondo che non si può arrivare alle soluzioni se non si parte dall’applicazione del rispetto e ridando il giusto senso all’azione politica…..è anche vero che il nuovo millennio ci ha portato in nuove realtà……ma il senso dei valori è imprescindibile dalla modernità contemporanea….e se 100 anni fa da 1 a 10 trovavo 1,2,3,4,5,6,7,8,9 oggi nel 2016 se conto da 1 a 10 trovo ancora 1,2,3,4,5,6,7,8,9.
Una democrazia è tale se vengono fissati dei punti precisi che garantiscono una collettività in tutte le sue manifestazioni individuali e la democrazia richiede delle regole da tutti noi rispettate a garanzia di un pluralismo Liberale dove persone che abbiano concezioni morali comprensive divergenti devono poter trovare, entro le proprie prospettive di valore le ragioni convergenti nell’adesione a una idea politica di società giusta.
Voler oggi creare una mozione, per puri vuoti personali e totalmente autoreferenziali, significa creare una discriminazione ed allontanarsi dal processo democratico, differenziarsi dall’Io collettivo, e questo in una composizione politica è e rimane estremamente dannoso, tanto è che il nostro territorio politico rimane cosi’ conflittuale proprio per una mancanza di convergenza progettuale dove l’individualità del singolo produce più danni che benessere al processo politico costituente.Non so come indicare questa povertà culturale da parte di alcune persone di certo se non si riforma una classe dirigente tale capace di abbracciare una base, una nazione politica in una visione collettiva la vedo veramente dura quando manca il senso collettivo non troviamo altro che un vuoto collettivo.
Dire quello che si pensa non ha prezzo….. è la libertà stessa che non ha prezzo….sicuramente tutto ciò ha un prezzo…..ma tra il compromesso dell’ubbidienza a scapito della coerenza credo che noi tutti uomini di sinistra si ami la solitudine della coerenza.
Si deve avere la consapevolezza che ogni scelta personale ha risvolti e conseguenze anche nei confronti di chi sta intorno a noi……………rimane un concetto etico che scatena dei dubbi dove una parte di alcuni componenti colpisce e polemizza anche pubblicamente su facebook nell’operato di transitori dirigenti, per assenza ed ignoranza ma anche nel silenzio vigliacco dopo aver ascoltato prima ancora che l’operato fosse posto in atto, per il ruolo che ricoprono avrebbero dovuto mostrare un atteggiamento più responsabile e maturo nel garantire una giusta soluzione nella rappresentanza nel diritto dei militanti ma cosi non e’ stato se non per una convenienza personale…….e questa roba non va bene, oltretutto viene a mancare il rispetto, la correttezza nelle procedure di un processo democratico…….molte cose non vanno e allo stato attuale far finta di niente significa continuare nel vizio di forma e sostanza che ultimi anni ha inciso sulla vita strutturale dei partiti tradizionali. Molti argomenti importanti primari non sono mai stati percepiti a fondo ed alcune altre questioni basilari molto superficialmente…….e anche questo non va bene….Ci saranno dei cambiamenti, spero in una gestione piu’ saggia e corale e con una partecipazione maggiore ma non nelle presenze in occasione di voto o di qualche polemica strumentale ma in quello che e’ il reale senso del collettivo quello di creare una concreta sintesi ed analisi programmatica in quella che e’ la realta’ di una sinistra rinnovata progressista, e che non sia nell’azione a ridursi in un povero strumento di guerriglia egocentrica come e’ evidente attualmente a scapito di un equilibrio di rapporti interpersonali che sono fondamentali in quella delicatezza che rappresenta il lavoro di una futura classe dirigente amministrativa.Spero credo che vengano riflessioni accorate e non strumentali e che si trovino riflessioni razionali ragionevoli e mature ad un qualcosa che fatica a prendere forma…..nei cambiamenti della forma politica che viaggia di pari passo con l’evoluzione di una societa’ sempre piu’ fluida e molto spesso disorientata nella velocita’ dei movimenti globali. Un altro distinguo da porre e’ che non si devono confondere le basi territoriali con politiche dello stato centrale che frequentemente non corrispondono a nostre esigenze e questo e’ dimostrato per cui va sempre guardato ed esaminato il tutto con occhio critico e anche con molto senso di autocritica in quello che e’ il nostro operato e nulla va interpretato con quello che puo’ essere visto come un nostro vantaggio personale in quella che rappresenta la scalata verticale all’ interno delle dirigenze del partito o nei ruoli amministrativi………Il nostro ruolo e’ e rimane per onestà intellettuale orizzontale al pari dell’ oggettività del nostro pensiero e deve espandersi in una grammatica politica in una fitta rete comunicante nei flussi delle singole interposizioni. Questo nel concetto e nella semplicità della vita e’ tutto o niente poichè un processo politico in continua evoluzione non definira’ mai il confine di una soluzione. Una citazione che non vuole essere retorica ma che forse aiuta nella comprensione: ” Non e’ il mondo che cambia ma siamo noi nel corso della nostra vita che cambiamo”. Ma se alcune persone hanno difficoltà a comprendere i cambiamenti della nostra vita un consiglio che possiamo dare è quello di tornare sui propri passi semplificando cosi l’esistenza di tutti.
Il contenuto politico c’è anche senza che lo si dica. Nel partito dove vivono e resistono i blocchi delle mozioni o correnti , si scandalizzano nella scelta di voler essere liberi ed indipendenti nel pensiero e nell’azione in una sana e democratica autocritica degli eventi, perché Io rimanga e non vada via è nel diritto di un pensiero nel non accettare il conformismo di ciò che viene negato. Non è colpa nostra se questa realtà ci costringe ad essere critici sino allo stremo, non polemici e privi assolutamente di qualsiasi tipo di attrito personalistico, ma mai scorretti nell’azione politica interna. Non dovremmo mai sopportare la vuota convenienza omertosa che nasce dalla lettura quotidiana aspra e vuota delle parole nella costituente di un partito senza alcun gene di futuro, cosi disegnando un immagine scolorita di parole prive di senso dove il vuoto della memoria risulta permanente nel dimenticare l’umanità in una collettività che non vuole morire. Spero in un di’ dove ci si riconosca sempre più in un pensiero di uomini liberi, una collettività politica che riassuma la sua definizione e significato nel combattere fianco a fianco. Credo sia giunto il momento di porre termine al gioco che potrebbe o sta già distruggendo ogni tipo di significato e tornare a guardare il senso politico senza alcuna eccezione, nella sua profondità in termini con gli occhi di adulti responsabili e sinceri.
La Liquidità delle Dinastiche Servitù Padronali L’omologazione dell’intero sistema dei partiti e direi anche sociale al modello populista del “partito padronale” ci ha dato il definitivo tramonto della Politica, questo è ciò che noi abbiamo lasciato alle nostre spalle con la scelte fatte per quella Politica quella Sinistra sincera e schietta in cui ancora qualcuno di noi crede e dove la Lotta per gli ultimi non trova fine. Ci avviciniamo sempre più, anche se sono convinto oramai di essere sprofondati, in uno scenario di post-democrazia. Un esaltata democrazia plebiscitaria e carismatica a cui dobbiamo porre rimedio rigenerando e rilanciando l’importanza di una militanza attiva partecipata basata sulle capacità dei singoli al valore aggiunto della condivisione coniugata ad una percezione nei bisogni di una collettività…una maggiore consapevolezza ne “il Sapere di chi guardiamo” . La Demagogia Padronale e dei suoi Servi ha trasformato la democrazia in un potere illusorio delle plebi che, storicamente,è sempre stato un falso potere.Per questo non dobbiamo mai dimenticare e combattere per affermare la libertà dell’individuo nel sapere e nelle scelte più significative e combattere chi al contrario vuole condizionare e limitare la nostra esistenza.Per quanto riguarda i Servi saranno i loro stessi Padroni a farne uso a convenienza per poi disfarsene al momento opportuno, per poi usarli come abbiamo assistito nel surreale dei social , come gli stessi padronali si auto estingueranno in una corrosiva lotta intestina allontanandosi sempre più dalla realtà. Una storia scritta prevista e mai cosi attuale. Ma noi non avremo più ne Servi e ne Padroni.
di: Vito Nocera,
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