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Delocalizzare i servizi IT? ci si rimettono più di 170 Milioni di Euro

Il caso British Airway e i tagli al costo del lavoro qualificato

di: Associazione Esse,

29 Maggio 2017

Categorie: Economia, Lavoro, Società

Siti web ad 1 euro, programmatori improvvisati e rinomate aziende di servizi che promettono di tagliare i costi IT del 50%. Spesso, per le aziende, tagliare questo tipo di costi vuol dire cancellare accordi con piccole aziende locali, o licenziare un numero molto limitato di persone altamente qualificate. Non c’è il clamore mediatico dei licenziamenti di massa: si può fare senza grossi rischi d’immagine, il costo di una risorsa qualificata è infatti molto più alto e licenziandone poche decine si possono ottenere notevoli risparmi senza incorrere nelle ire dei sindacati o dell’opinione pubblica.
 
Per il manager di turno è facile fidarsi di qualche colosso dei servizi per le aziende: promettono risparmi notevoli e servizi “eccellenti”; d’altronde, se si fidano i competitors, perché non fidarsi?
Chi lavora nel settore si è più volte scontrato con preventivi della concorrenza decisamente troppo bassi, molto più bassi dei già miseri contratti locali. Neppure il più bravo degli account riusciva a convincere il manager che, dietro un ribasso del 50%, c’era qualcosa che non andava e spesso era un “Qualità e competenza -50%”.
 
Questo weekend, British Airway ha dimostrato il perché non fidarsi. Solo l’anno scorso, l’azienda aveva nuovamente affidato la gestione dei suoi servizi IT (dai computer degli aeroporti al sito web) ad un nuovo gestore, non curandosi se i tecnici fossero collocati in un remoto villaggio indiano: costavano poco e andava bene così. Ma questo weekend non è andata bene. Il detto “la qualità si paga” ha chiesto il conto, e un problema informatico ha paralizzato l’infrastruttura della compagnia.
 
Ad oggi, 29 maggio, il tutto non è ancora stato completamente risolto. Sono trascorsi tre giorni, un tempo infinito per le tempistiche dell’informatica. Un tempo facilmente spiegabile immaginando gli informatici sottopagati (magari precari e licenziati ogni 6 mesi) che, non conoscendo a fondo l’infrastruttura e trovandosi davanti ad un codice scritto da ignoti, non riescono a venire a capo del problema, forse facilmente risolvibile da un esperto del settore. Ma l’esperto del settore vuol essere pagato, così come vuol essere pagata l’agenzia di servizi Inglese, Irlandese o Italiana che ha al suo interno personale con alle spalle master nelle migliori università del mondo e che magari, è disposto a sacrificare un weekend per risolvere un problema, oppure preventiva 100 ore di progettazione e ricerca, non di solo sviluppo.
 
Chissà, forse la prossima volta che un’azienda vedrà un preventivo del 50% più basso rispetto agli standard ricorderà questo weekend, i 170 milioni di euro che si stima perderà la British Airway, e penserà a quei 100.000 euro in meno di preventivo. Farà due conti e deciderà che, forse, investire su lavoratori qualificati non è proprio così sbagliato

Associazione Esse

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