Care compagne e cari compagni
Non vi nascondo che ci ho pensato molto prima di prendere questa iniziativa ma poi ha vinto la mia ferma volontà di continuare a dare una mano per la rinascita della vera Sinistra, quella di cui il nostro Paese ha vitale bisogno.
Da quando avevo i pantaloncini corti sono sempre stato militante. Oggi, vicino alla soglia dei settanta, la mia coscienza mi spinge a continuare con l’ambizione di un ragazzino, affinché la Sinistra ritorni a essere viva, forte e vivace nel breve e medio periodo, contro l’ascesa del populismo di destra e il declino dei valori.
Cari compagni, il vecchio continente è pieno di squali neri che con le loro pinne increspano le nostre città. Dobbiamo navigare contro corrente per impedirgli di saccheggiare la nostra storia con l’ennesima mezzanotte nera che apre interrogativi inquietanti sul futuro della democrazia e dei diritti umani.
Non sarò un disfattista ma un militante rispettoso che vuole dare il suo umile contributo. L’apertura delle urne del 4 marzo s’è abbattuta su di noi come un’epidemia nazionale.
Ho sempre fatto le campagne elettorali contribuendo alla conquista del voto, mettendoci la faccia anche questa volta. Ed ogni volta Vi dovevo giustificare, arrampicandomi sugli specchi, perché le cose non andavano per come avevamo raccontato in campagna elettorale.
Ho capito che ho spesso sbagliato a farlo, dato che oggi, più che mai, ritengo sia molto più efficace dire ciò che si pensa quando fa bene alla causa comune e necessaria: costruire una forte Sinistra di governo che sia riferimento credibile del Popolo italiano.
Non userò mezzi termini e sarò franco e sincero con Voi, così come bisogna esserlo sempre e comunque.
Il tentativo di avviare una fase nuova nel nostro Paese con la lista Liberi e Uguali è stato un flop epocale e pesante.
Tutti voi avete raggiunto l’obiettivo della rielezione, ancora senatori e deputati: sono sicuro che lo farete bene, con un’ottima staffetta che approderà al passaggio delle consegne.
Il principale obiettivo di LEU non era certo la vostra rielezione, ma avviare una nuova fase che permettesse alla sinistra di fare uno scatto in avanti, trapassando l’egemonia renziana e i suoi disastri.
Occorre subito affermare che nella formazione delle liste i territori sono stati sacrificati lasciando ai margini freschezze e intelligenze, gli outsider, gli originali, dei meravigliosi ribelli e perfino i creativi.
Tantissimi giovani dovevano e potevano essere i nostri candidati, ma così non è stato.
Chi ha fatto campagna elettorale ha avuto modo di constatare come tutti voi siete percepiti come attori non idonei alla sfida rivoluzionaria a cui è obbligata la sinistra per la nascita di un nuovo mondo.
La transizione storica ha bisogno di facce nuove.
Siete percepiti come corresponsabili dello sfascio e della eliminazione di quel grande patrimonio politico, di valori e di passioni che nel nostro Paese aveva salde radici e diffusa presenza ovunque.
Penso, allo stesso tempo e con convinzione, che ognuno di voi sia sincero nell’affermare che l’obiettivo è rafforzare tra la gente la passione per la sinistra e per le sue radici che hanno sempre garantito una società aperta e solidale.
Ma non ci siete riusciti e avete l’obbligo non solo morale, ma anche estetico di prendere atto.
Come si poteva pensare di arginare il diluvio che si stava abbattendo sul nostro Paese, quando la disperazione che ammanta le famiglie del Mezzogiorno d’Italia, non è stata calcolata, né affrontata come vostra priorità?
Addirittura cestinata da pseudo annunci senza forma e sentimento politico. Spesso con buonismo di facciata.
Ma alla fine, nei fatti, siamo rimasti alle solite: Sud uguale serbatoio di voti, dove un popolo generoso vi ha dato fiducia ampia per decenni. Ma la storia insegna: quando la disoccupazione morde, la sanità pubblica è abbandonata, i giovani sono senza prospettive, la scuola senza pilastri, l’ambiente è inquinato, non ci sono annunci che tengano se non vanno incontro a un’idea di cittadinanza dignitosa. Serve riempire il vuoto assoluto di fatti, di sostanza granulare che si sente e si tocca, non di aria fritta. Ricordate il limite Camus: “Fino a un certo punto sì, al di là no”. C’è un limite, e il vostro distacco rispetto a un Mezzogiorno abbandonato sul ciglio del punto di non ritorno, l’ha oltrepassato. Nemmeno una fune lanciata per salvare il salvabile.
Ed il vuoto della Sinistra è stato riempito strategicamente dai Cinque Stelle.
Che umiliazione.
Eppure tanti di voi hanno avuto ruoli di governo. Ma neanche come proposta politica e programmatica la questione meridionale era presente nei vostri piani e nelle vostre azioni.
Il Sud è stato sempre utilizzato come serbatoio di voti e niente più!
Un piano straordinario per le energie alternative e rinnovabili avrebbe fatto del Sud il serbatoio energetico dell’Italia se solo aveste avuto voglia di fare questa scelta per liberarci dai fossili con il triplice obiettivo: migliorare la nostra bilancia dei pagamenti abbassando il debito pubblico, creare migliaia di posti di lavori a partire da quelli qualificati e naturalmente migliorare la qualità ambientale e quindi della vita di tutti Noi. Un piano straordinario per la sicurezza dei territori avrebbe fatto risparmiare più di quanto si fosse investito e avrebbe creato milioni di posti di lavoro (veri!) evitando di distruggere altro suolo.
Come pensavate di conquistare consensi al Sud se l’uomo del Sud è stato messo fuori da tutto?
Potevate mai pensare di conquistare consensi se le prime file venivano associate a quanto di più inviso alla stragrande maggioranza degli italiani?
Allo stesso tempo, però, conosco la vostra serietà e il vostro senso di responsabilità. Ora dobbiamo guardare avanti, e tutti voi non dovete intralciare il percorso che occorre costruire e che voi dall’alto scranno che occupate dovete solo supportare, senza pilotarlo.
Costruire un Partito è altro rispetto al vostro compito che sarà seguire linee e proposte dei nuovi per la creazione di soggetto politico da proporre al Paese.
In giro per l’Italia esistono migliaia di giovani intelligenti e strenui combattenti, che sono però poco valorizzati, addirittura combattuti.
Abbiamo tutti quanti bisogno di forza fresca nel nuovo processo aggregativo. Se vi mettete di traverso, questa parte importante, il nuovo fattore umano della sinistra italiana, sarà lasciato indietro, abbandonato al suo destino. Sprecato.
Voi dovete costruire ed avviare una fase congressuale con la consapevolezza che il vostro ruolo non può essere quello di dirigerla, ma di supportarla e proteggerla nel suo corso naturale.
Tra di voi ci sono pure dei giovani compagni che non hanno avuto grosse responsabilità nel dilapidare e distruggere la Sinistra e non penso si dimostri serietà a non tenerlo in considerazione. Ma quello che serve oggi, più che mai, è un taglio netto con le solite metodologie che tanti danni hanno provocato.
Urge avviare il processo di rinascita se non volete che quel poco che ancora resiste venga definitivamente disperso.
Probabilmente corro il rischio dell’ostracismo, ma il senso della mia iniziativa, che ritengo giusta e finalizzata alla causa superiore di costruire una Sinistra credibile, mi convince che valga la pena di correre questo pericolo.
Con immensa stima.
di:
di: Emilio Russo,