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Non sei Charlie Hebdo se…

Ogni sorta di fascisti, razzisti, bigotti, capi di partito, politici, direttori di giornali, persone comuni, si son sentiti in dovere di solidarizzare con la rivista francese senza accorgersi di essere tutto ciò che quella rivista ha sempre cercato di combattere.

di: andrea colasuonno,

12 Febbraio 2016

Categorie: Italia, Società

Dopo la strage a Parigi mi sono svegliato che tutti o quasi erano Charlie Hebdo. Ogni sorta di fascisti, razzisti, bigotti, capi di partito, politici, direttori di giornali, persone comuni, si son sentiti in dovere di solidarizzare con la rivista francese senza accorgersi di essere tutto ciò che quella rivista ha sempre cercato di combattere. Ora però, che lentamente si sta cercando di superare l’urto emotivo, è giusto mettere qualche paletto. Qualche esempio.

Non sei Charlie Hebdo se quando il giornale francese pubblicò Padre, Figlio e Spirito Santo mentre avevano rapporti omosessuali, hai pensato “chi pubblica certe schifezze va fatto chiudere”;

Non sei Charlie Hebdo se hai pensato che sarebbe stato meglio non andarli a stuzzicare, se ritieni che su certe cose non si possa scherzare. Non esistono argomenti tabù, la satira può toccare tutto, è solo difficilissimo fare belle battute su certe questioni, ma non impossibile o proibito provarci;         

Non sei Charlie Hebdo se quando Luttazzi fece la battuta su Ferrara nella vasca, hai pensato che sta volta ha proprio esagerato;

Non sei Charlie Hebdo se ai tempi dell’editto bulgaro di Berlusconi sei rimasto muto e indifferente e magari dopo hai pure rivotato Berlusconi;

Non sei Charlie Hebdo se a seguito della strage ti è venuto di pensare all’ennesimo episodio di uno “scontro di civiltà”, se ti senti sotto attacco, se ritieni che dovremmo armarci e andare a combattere qualcuno. La storia recente ci dice che il terrorismo non lo si combatte con gli eserciti, Charlie Hebdo ha già reagito, con un’altra vignetta;

Non sei Charlie Hebdo se dopo i fatti di Parigi non hai pensato che nel 2011, l’estremista cristiano Andres Breivik, aveva fatto peggio, uccidendone 77;

Non sei Charlie Hebdo se hai pensato che noi abbiamo avuto l’illuminismo e invece i musulmani stanno ancora nel medioevo. Ogni civiltà ha la sua cultura e la sua barbarie;

Non sei Charlie Hebdo se sei un giovane musulmano nato in Occidente e oggi non stai pensando di fare uscire vignette sulla tua religione, per farci sapere che ci si può scherzare su. Di fronte a fatti di questa gravità non basta prendere le distanze (come del resto quasi tutte le comunità islamiche hanno fatto), dire che quelli sono gli estremisti e tu sei il moderato, servono gesti significativi e rassicuranti che gettino acqua sul pagliericcio dell’islamofobia, già pronto a divampare.

Non sei Charlie Hebdo se sei un musulmano osservante e oltre a condannare la violenza che non appartiene alla tua religione, non stai pensando di “fare una rivista satirica contro di noi, i laici”, come ti suggerì Stéphane Charbonnier, il direttore morto nell’attentato;

Infine se proprio vuoi essere Charlie Hebdo, magari evita di esserlo solo per un paio di giorni. Quando fra 15 giorni tutto il clamore sarà sopito e i soliti personaggi torneranno a dire che Vauro andrebbe cacciato, Crozza ammutolito, i soldi pubblici per certe cose non si dovrebbero spendere, che l’ordine dei giornalisti andrebbe abrogato, ricordati che la libertà non è come la principessa delle favole che una volta conquistata poi vive felice e contenta, va invece difesa quotidianamente. Ricordati di quando quella volta sei stato Charlie Hebdo. Si sta bene a stare dalla parte della libertà, vero?

andrea colasuonno

Andrea Colasuonno nasce ad Andria il 17/06/1984. Nel 2010 si laurea in filosofia all'Università Statale di Milano con una tesi su Albert Camus e il pensiero meridiano. Negli ultimi anni ha vissuto in Palestina per un progetto di servizio civile all'estero, e in Belgio dove ha insegnato grazie a un progetto dell'Unione Europea. Suoi articoli sono apparsi su Nena News, Lo Straniero, Politica & Società, Esseblog, Rivista di politica, Bocche Scucite, Ragion Pratica, Nuovo Meridionalismo.

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