Le politiche del 4 marzo certificheranno lo stato di salute in cui versa il variegato mondo della sinistra italiana.
Inoltre, in relazione al quadro politico che si è configurato nel perimetro del centro sinistra, l’elettore potrà scegliere fra due schieramenti principali: il PD (e alleati) e Liberi e Uguali.
Allo scopo di fare chiarezza al disorientato elettore di sinistra, farò, anche se di parte, alcune considerazioni sul progetto perverso che ha messo in campo il partito democratico a partire dalla composizione delle liste e delle alleanze politiche che hanno dato vita a tre liste “civette” nate dall’adesione, più o meno organica, di tanti piccoli partitini di centro sinistra (asserviti a Renzi!) e di centro destra.
Proviamo a descrivere, rigorosamente in chiave critica, le tre liste che appoggiano il partito democratico.
La lista, orientativamente, più a destra è denominata “Civica Popolare” ed è sostenuta da 5 micro partiti: Italia dei Valori, Centristi per l’Europa, Unione, Italia è Popolare e Alternativa Popolare.
Il logo della lista sfoggia il nome del ministro Beatrice Lorenzin che, contraddittoriamente, è blindata nelle liste del PD nel collegio di Modena. Anche Pier Ferdinando Casini, leader di “Centristi per l’Europa”, è candidato nelle liste del PD nel collegio della rossa Bologna. Evidentemente, l’attuale dirigenza del partito democratico preferisce candidare e tutelare i nano dirigenti di centro destra a scapito di qualche indesiderato compagno.
La lista con sfumature più progressiste è denominata “Insieme” ed è sostenuta da “Area Civica”, ovvero i seguaci di Prodi, dai “Socialisti”, quelli buoni per tutte le stagioni e, inspiegabilmente, dai Verdi.
La collocazione politica di quest’ultima agonizzante organizzazione, dopo che il partito democratico ha avallato la trivellazione dei mari e invitato il suo popolo ad astenersi nel corso del Referendum abrogativo dell’aprile del 2016, è immorale per gli ideali ambientalisti per cui i “Verdi” si sono sempre battuti.
La terza lista in appoggio al pd, chiamata “+ Europa”, ed è sostenuta dai Radicali e da Centro Democratico, ovvero il diavolo e l’acqua santa o, se volete, libertari e cattolici, appassionatamente, insieme.
La nascita di questa lista si deve al “miracolo” di Bruno Tabacci (coordinatore di Centro Democratico) che ha messo a disposizione il “suo” simbolo il quale, essendo presente nella denominazione di un gruppo parlamentare, consente a Bonino & Company di essere esentati dalla raccolta di 25mila sottoscrizioni sotto i nomi dei candidati come hanno invece dovuto fare altre liste meno fortunate.
In tutta onestà, il programma della Bonino è lodevole dal punto di vista dei diritti ma insufficiente sotto tutti gli altri profili politici per una coalizione di centro- sinistra. Su questo aspetto, vi consiglio di leggere un’analisi di Stefano Fassina pubblicata su l’Huffpost.
Tutta questa coalizione è guidata dal PD di Renzi che nella composizione delle liste è riuscito a scontentare tutto e tutti. Renzi ha monopolizzato il partito e l’ha plasmato a sua immagine e somiglianza. Infatti, le minoranze interne, di fatto, non hanno alcun peso politico ed eleggeranno pochissimi deputati sia a Montecitorio che a Palazzo Madama.
Tuttavia, Renzi non è uno sprovveduto e, presumibilmente, ritornerà al governo all’interno di un esecutivo di larghe intese. Al di là delle percentuali, Renzi eleggerà quei deputati necessari per andare al governo insieme a Berlusconi.
Perseguendo questo obiettivo, nelle liste del PD si sono annidati, in posti più o meno sicuri, candidati lontani anni luce dalla storia politica del partito democratico e del mondo della sinistra in generale.
Dunque, gli uomini e le donne di sinistra e di centro sinistra del partito democratico dovrebbero assolutamente rispondere votando il progetto “Liberi e uguali con Pietro Grasso” che si propone di unire le varie anime della sinistra italiana e di portare avanti con coraggio e dignità un certo modello politico volto alla redistribuzione, alla riconversione ambientale dell’economia al ripristino dell’art. 18 e all’abolizione della “buona scuola”.
D’altronde, con o senza il Pd, Liberi e uguali sarà il partito di riferimento della sinistra o una possibile sponda politica in caso di discontinuità con le politiche portate avanti da Renzi.
Come dice Pietro Grasso “se ricostruiamo la sinistra ricostruiamo il paese”.
La Sinistra, Politica Interna,
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di: Simone Oggionni,
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