Una necessaria e dolorosa presa di posizione quella di Roberto Speranza al Corriere della Sera: “Non c’è più tempo, è diventata una soap opera insopportabile. Mdp va avanti anche senza Giuliano Pisapia”, e lo strappo definitivo arriva successivamente anche dall’ ex sindaco di Milano: “Auguro buon viaggio a Roberto Speranza, non credo nella necessità di un partitino del 3%”. In poche parole, e senza voli pindarici, siamo di fronte ad una politica insufficiente che dimentica un fattore fondamentale, almeno per noi, ed è il popolo, con i suoi problemi che permangono nonostante i litigi e gli epistolari botta e risposta. Una politica dunque che dimentica la militanza e di conseguenza i territori; certo è vero, non potevamo più aspettare, il tempo sprecato, in una società liquida, è nemico di ogni processo costituente. Lo abbiamo provato a dire qualche mese fa: acceleriamo i processi e mettiamo da parte ogni velleità personale per una sinistra al servizio della lotta alle disuguaglianze, alle ingiustizie e che sappia mettere al centro del suo principale programma, la piena attuazione della Costituzione Italiana. Un Partito si costruisce con la militanza, partendo dalla base per arrivare alla cima e noi il Partito, e di questo siamo ancora convinti, vogliamo costruirlo con tutti, partendo dall’appello che proviene da Montanari e Falcone, sino agli spunti politici di Pisapia, se fosse stato almeno più chiaro e concreto. La nostra proposta, di comunità politica che è parte di questo percorso, è un invito alla responsabilità delle scelte, che gravano inesorabilmente, con conseguenze che tutti conosciamo, sulla vita dei cittadini, perché se il nemico numero uno è la destra e i populismi, allora è chiaro che non possiamo più continuare a scrivere la sceneggiatura di questa insopportabile soap opera, che tra l’altro, conosciamo già il finale.
Occorre innanzitutto condividere un programma politico che parta dal basso e che sia in netto contrasto con le politiche che il Governo Renzi ha messo in campo, partendo prioritariamente dalla cancellazione del Jobs Act, la Buona scuola, il vergognoso sistema dei bonus, la reintroduzione dell’ art.18, retaggi e conseguenze di una politica fallimentare che parte dai partiti socialisti europei. Non è stato chiaro a Pisapia un fattore preponderante che riguarda proprio il PD e che Renzi, segretario indiscusso, non fa nessun mea culpa, e non ci pensa neanche un istante a poter condividere con noi un programma che sia discontinuo alle sue politiche. Non siamo contro il PD, il nostro nemico è la destra, siamo contro alle sue politiche, molte delle quali, bocciate sia dalla Corte Costituzionale che dal popolo, ma questo è un argomento già abbondantemente sviscerato. Pertanto restiamo a bocca asciutta quando Pisapia tentenna, vagheggia e cerca invano di trovare un varco, nonostante le tante porte chiuse in faccia. Ad Mdp, se non cambiano le cose, non resta che il soggetto unitario con le altre sinistre, ancora insufficiente, sperando possa esserci anche Campo Progressista perché se passerà il Rosatellum, Campo progressista potrebbe solo far parte di una lista di sinistra-centro alleata con sindaci e governatori di regioni, oppure Forza Europa, il movimento fondato da Benedetto Della Vedova, questo penso siano le possibilità, se vogliamo scartare l’ ingresso di CP da indipendente nel Partito Democratico e allora altro che 3%, Campo Progressista diventerà una ridotta da pochi decimali, peggio una componente interna.
Ripartiamo da capo ma facciamo in fretta. Ricucire uno strappo penso sia la scelta responsabile, ma partiamo dal popolo, senza sé e senza ma. Un’operazione di ceto politico o un accrocco elettorale, sarebbe un suicidio, un rischio, che nessuno di noi vorrebbe correre. Abbiamo già dato. Partiamo con divisioni profonde che devono essere arginate con coraggio, non vogliamo la ridotta “cosa rossa” e nemmeno vogliamo finire fra le braccia di Matteo Renzi. Perciò rimbocchiamoci le maniche, torniamo a fare politica fra la gente, mettiamo in campo le nostre idee che sono la nostra unica forza disponibile, facciamo rivivere la nostra militanza, anche con Giuliano Pisapia se lo vorrà e se vorrà con noi accelerare i tempi, perché la lezione viene dal passato. Proveremo a dirlo come Palmiro Togliatti:” Le sezioni comuniste nei rioni delle città e dei paesi debbono diventare dei centri della vita popolare, dei centri ove debbono andare tutti i compagni, i simpatizzanti e quelli senza partito, sapendo di trovarvi un partito e un’organizzazione che s’interessano dei loro problemi e che forniranno loro una guida, sapendo di trovarvi qualcuno che li può dirigere, li può consigliare e può dar loro la possibilità di divertirsi se questo è necessario”.
Sono nato nel 1985 a Nola, una cittadina della provincia napoletana, territorio vittima della camorra e dallo scellerato inquinamento ambientale definito "terra dei fuochi". Per questo ho scelto di lottare per una realtà diversa, a partire dalla realtà stessa. Scelsi di militare nel partito della rifondazione comunista e per circa dieci anni, ho intrapreso battaglie molto dure in un territorio molto complicato, in difesa del lavoro, a sostegno della legalità, a tutela dell' ambiente e dei beni comuni. Attualmente, insieme a tanti compagni, abbiamo dato vita ad un associazione politica culturale chiamata FRASTUONO, per la crescita del paese verso uno sviluppo armonico, sociale, culturale e morale. Seguo, con interesse i lavori costituenti per un partito della sinistra alternativa, conscio del fatto che essere comunisti e di sinistra è sempre stato difficile, oggi più che mai.
La Sinistra, Politica Interna,
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La Sinistra, Politica Interna, Società,
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