Esse – lo abbiamo sempre detto – è uno spazio aperto, una comunità, un luogo di confronto e di riflessioni. Però ha un suo progetto, ha le idee chiare. Persegue con determinazione da diverso tempo un’idea: in Italia è urgente costruire una Sinistra di popolo, moderna ma consapevole delle proprie radici. Rinnovata, da cima a fondo, in grado per questa ragione di ricostruire una connessione con la vita, con la realtà, con la sofferenza e la passione che vive nelle pieghe delle nostre città e delle nostre periferie.
Per questo motivo pensiamo non da oggi che Sel abbia colto appieno l’urgenza e che il progetto di Sinistra Italiana sia un buon inizio, capace di indirizzare il processo nella direzione giusta. Allo stesso tempo, non ci sfuggono due aspetti, ovvi per chi come noi non ha borie di partito né fortini da difendere. Il primo è che il nuovo partito – quello per il quale abbiamo concepito le infografiche che stanno circolando in rete – non può essere il solo gruppo parlamentare. Deve essere molto di più, non può essere la trasposizione meccanica del momento istituzionale. La seconda è che il processo in campo non può accontentarsi di registrare quello che c’è, non può vivere senza un’irruzione di popolo, di donne e uomini, generazioni, reti, movimenti, pratiche sociali, soggettività, linguaggi. Tutto questo deve esserci e deve eccedere la somma delle organizzazioni politiche disponibili. O sarà così, questa volta per davvero, o sarà un film già visto. Noi siamo convinti che questa volta sarà una bella prima visione. Anche perché più che spettatori o comparse vogliamo questa volta essere tutti registi, attori, sceneggiatori, costumisti, tecnici del suono.
E allora, avanti in questa direzione, sostenendo quel che già c’è e completando quel che ancora è insufficiente: processo costituente, radicamento nei territori, piattaforma digitale, una testa un voto e poi pratiche sociali e cultura politica. Su queste fondamenta può nascere il partito che sia finalmente la casa di tutte e tutti.
Sono nato nel 1984 a Treviglio, un centro operaio e contadino della bassa padana tra Bergamo e Milano. Ho imparato dalla mia famiglia il valore della giustizia e dell’eguaglianza, il senso del rispetto verso ciò che è di tutti. Ho respirato da qui quella tensione etica che mi ha costretto a fare politica. A scuola e all’Università ho imparato la grandezza della Storia e come essa si possa incarnare nella vita dei singoli, delle classi e dei movimenti di massa. A Genova nel luglio 2001 ho capito che la nostra generazione non poteva sottrarsi al compito di riscattare un futuro pignorato e messo in mora. Per questo, dopo aver ricoperto per anni l'incarico di portavoce nazionale dei Giovani Comunisti e avere fatto parte da indipendente della segreteria nazionale di Sel, ho accettato la sfida di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, per costruire un nuovo soggetto politico della Sinistra, convinto che l’organizzazione collettiva sia ancora lo strumento più adeguato per cambiare il mondo.
La Sinistra, Politica Interna,
di:
La Sinistra, Politica Interna,
di: Franco Astengo,