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Unioni Civili. Coerenza o incoerenza a 5 Stelle?

Breve {ed appassionata} ricostruzione delle ultime 48 ore al Senato dedicate al DDL Cirinnà

di: Chiara Di Marcantonio,

17 Febbraio 2016

Categorie: Italia, Politica Interna

16 Febbraio 2016. Ore 8.20. Vengo svegliata dalle urla della signora sopra il mio appartamento ancor prima della sveglia impostata sul cellulare. Apro gli occhi. Chissà con chi ce l’ha. Non si sentono repliche. Magari è al telefono. Oppure no, ha appreso qualche brutta notizia difficile da digerire e si sta sfogando da sola. “Oggi pomeriggio al Senato inizieranno le votazioni decisive sul DDL Cirinnà dedicato alle Unioni Civili, chissà se la signora ne è a conoscenza..”, penso.

Una stiracchiata, una carezza alla mia cagnolona ancora sonnecchiante e acciambellata nella sua cuccia accanto al mio letto. Una tisana calda, qualche biscotto, una doccia. Normale routine. Ma oggi è un giorno speciale. Finalmente anche l’Italia entrerà nel gruppo degli Stati più civili e progressisti. Donerà diritti a chi se li è visti negare ingiustamente per tanti, troppi anni. Non posso ancora immaginarlo né tantomeno prevederlo la mattina, ma invece non sarà affatto una giornata storica e memorabile.
Non ho vissuto le grandi battaglie degli anni ’60 e ’70 per questioni anagrafiche, essendo nata alla fine degli anni ’80. Ma sono felice perché sto vivendo questa.
Arriva il pomeriggio. Accendo il televisore. A momenti partirà la diretta parlamentare. Alle 16.30 il Presidente del Senato Pietro Grasso prende parola. Non riesco a seguire i primi momenti del dibattito per un problema audio della mia TV, ma osservando l’espressione corrucciata e tesa di alcuni astanti intuisco ben presto, mio malgrado, quale piega prenderà il confronto.

Passano i minuti.
Vari senatori si alternano tra loro. “Quante chiacchiere.. Non se ne può più..”, penso mentre inizia ad aleggiare sia dentro l’aula sia dentro me una brutta sensazione.

Ad un certo punto prende la parola Alberto Airola del Movimento Cinque Stelle.
“[…] Dio solo sa quanto mi stia e ci stia a cuore questo Disegno di Legge.. […] Ma se ci trovassimo a decidere della libertà di un popolo mediante un piccolo trucco, un artificio anticostituzionale, antidemocratico, io ci penserei. […] Ora salta fuori un ‘canguro’, ed io che faccio? Guardo il mio gruppo e dico: ‘Beh.. Viviamo in una giungla..’, perché le regole non sono sempre state uguali […] Spesso abbiamo ottenuto delle cose solo forzandole, perché voi non ci avete mai concesso il rispetto delle regole […] Andiamo avanti con 500 emendamenti, perché noi ci siamo.. […] Ora, se veramente finirà come ‘Colpa nostra’ me ne assumerò la responsabilità.. Ma i cittadini fuori sapranno..”

Disorientamento. Confusione. Ma come? Hanno assicurato il loro totale supporto, e adesso? Che succede?

Non ascolto più. Poi realizzo. Il Movimento Cinque Stelle non appoggerà il cosiddetto “canguro”, l’emendamento proposto dal Senatore del Partito Democratico Andrea Marcucci contro l’ostruzionismo selvaggio e sconsiderato dei leghisti, dei vari Giovanardi&Formigoni, scatenando, tra l’altro, proprio lo sbeffeggiante giubilo di questi ultimi. Incredulità. Rabbia.
Paola Taverna, Senatrice del Movimento Cinque Stelle, dirà poi in transatlantico ad uno sconcertato attivista per i diritti delle persone omosessuali {con dietro lo stesso Airola impegnato a sua volta in un confronto con Anna Paola Concia}: “Io l’ho garantito, l’ho scritto e lo faccio anche adesso, entro là dentro e voto! […] Se il Pd non fa altrettanto, mi spiegate quale delle due parti non sta garantendo il giusto procedimento democratico? […] Se un altro giorno con questo sistema del ‘canguro’ i diritti anziché darveli, ve li tolgono? Come faccio un domani a fare una battaglia per dire: ‘No, non si può usare questo metodo’?”
Questo ragionamento in linea teorica ci può anche stare, ma a volte, nella vita, occorre assolutamente farsi guidare dal Buon Senso. Non è tutto Bianco o Nero, ahimé. Esistono infinite sfumature. In questo caso non si può far saltare tutto in nome di una intransigente, infruttuosa quanto totalmente controproducente coerenza. Soprattutto quando in Commissione Giustizia i Senatori hanno sottoscritto la Legge, promettendo appoggio totale, ‘canguro’ compreso.

Esistono le cosiddette “ECCEZIONI CONFERMANTI LA REGOLA”. Magistrale questa riflessione fatta da un mio conoscente: “Quindi se il ‘canguro’ dovesse servire ad approvare più rapidamente, non so, un aumento delle pensioni minime (esempio), i parlamentari del M5S sarebbero contro? Quindi si sacrificherebbe sull’altare del formalismo procedurale una scelta oggettivamente giusta? Follia. Se il ‘canguro’ esiste si può usarlo, altrimenti democraticamente lo si cambi.”

Esattamente. Marcucci&Co non l’avrebbero certamente proposto se avessero riscontrato serietà nelle e dalle opposizioni e se non ci fossero stati problemi all’interno della maggioranza stessa. Così non è stato e non è. La battaglia contro il ‘canguro’ potrà anche essere legittima in futuro, ma in questo caso non deve/dovrebbe pregiudicare l’approvazione del DDL in questione. Un male necessario da {in teoria, sigh} attuare senza titubanze. Ma poi, sarebbe davvero un male necessario in questo caso?
Prendiamo in considerazione al volo giusto qualche emendamento proposto da alcuni membri dell’opposizione.

Il Senatore Malan propone, ad esempio, questo emendamento: “Sostituire le parole: ‘’UN’UNIONE CIVILE’ con le seguenti: ‘UN’UNIONE RENZIANA’.” Si commenta da sé.
Invece Giovanardi, Sacconi e Marinello propongono questi altri emendamenti: “Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno tre anni’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno tre anni e trenta giorni’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno tre anni e due mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno tre anni e tre mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e due mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e tre mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e quattro mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e cinque mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e sei mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e sette mesi’.”

“Al comma 1 aggiungere infine le seguenti parole: ‘[…] purché la convivenza sia comprovata da almeno quattro anni e otto mesi’.”

E così via.

Uh, per carità, non è mica ostruzionismo questo. E’ il ‘canguro’ ad essere “brutto, sporco e cattivo”, per rendere omaggio al recentemente scomparso regista Ettore Scola.
La verità è un’altra. Io ho semplicemente visto un PD in difficoltà chiedere una mano ai pentastellati per arginare, oltre ai signorotti menzionati sopra, anche i propri “cattodem” in nome dei Diritti e contro le discriminazioni. Perché, come ha ricordato nel suo discorso Monica Cirinnà citando proprio Scola: “Bisogna credere ai miracoli, soprattutto quelli fatti dall’uomo, e impegnarsi perché i Sogni e le Utopie si realizzino”.

Purtroppo la discussione è stata rimandata alla prossima settimana. Allora la capisco, la signora dell’appartamento sopra al mio. A volte la rabbia è impossibile da contenere. E si urla. Fuori, con la propria voce. Oppure gridando dentro. Oppure ancora attraverso delle parole scritte, come in questo caso.

La giornalista Angela Azzaro ha magistralmente riassunto il tutto con la seguente, ottima, riflessione.

“SE CI FOSSERO STATI I GRILLINI, GLI USA NON AVREBBERO ABOLITO LA SCHIAVITÙ”. 

Prosegue la Azzaro: “Il deputato rivolto allo speaker: <Ma lei si deve astenere. Non ha mai votato. Il suo voto è insolito>. Lo speaker: <Questo non è insolito, questa è Storia>.  È il 1865, qualche minuto dopo verrà votato il XIII Emendamento della Costituzione Usa grazie a cui verrà abolità la schiavitù.”

Dunque, dopo aver ricordato questo aneddoto riguardante lo storico voto sull’Emendamento di cui sopra, la Azzaro continua ad incalzare: “Se ci fossero stati i grillini mica si sarebbero fatti fregare dalla Storia, dalla civiltà e dell’umanità. Avrebbero combattuto per non far votare lo speaker, non perché contrari all’abolizione ma per amore della democrazia. Loro sì. Per fortuna non c’erano e Lincoln poté ottenere una grande vittoria, la quale ha davvero segnato la storia dell’umanità.
Per farlo, se ne sbatté delle cosiddette regole e promise ai democratici incerti posti e carriere. Per fortuna non c’erano Di Battista e Di Maio: lo avrebbero accusato di corruzione sostenendo: ‘Questa è una votazione come tante altre’.”, chiude infine la Azzaro.

Sì, perché purtroppo per Di Battista questa è sì una legge importante, ma come “altre venti”, testuali parole. Quindi chissenefrega se magari andrà a farsi benedire e con essa i sacrosanti diritti di migliaia e migliaia di persone.

Ora il PD sta pensando ad un compromesso. Fra le ipotesi in campo, quella del porre la ‘Fiducia’ con l’alleato governativo Alfano. Un compremesso al ribasso, in quanto quest’ultimo è categoricamente contrario alla Stepchild Adoption. Certo, il PD potrebbe sbattersene e presentare il DDL in aula senza “accordi”, sottoponendolo ai 500 emendamenti. Ma ora non si fidano più del Movimento. E nemmeno di alcuni loro stessi Senatori, perché con il voto a scrutinio segreto richiesto da più parti potrebbe accadere qualsiasi sorpresa.

Davvero avvilente il confronto tra Monica Cirinnà e un delirante Senatore M5S Carlo Martelli in cui quest’ultimo ammette implicitamente quanto è realmente accaduto { https://www.youtube.com/watch?v=sAVZ7I4r8eA e https://www.youtube.com/watch?v=X07_f_dSSb4 }.

Un messaggio finale ai pentastellati. All’Etica dei Princìpi {..per carità, nobilissima, nessuno sostiene il contrario} dovreste scegliere, anzi, avreste dovuto scegliere, per una volta, l’Etica della Responsabilità. Soprattutto quando sono in ballo delicatissimi e fondamentali Diritti Umani.
“La vostra coerenza è un lusso a cinque stelle”, hanno scritto giustamente in Rete. E questo lusso, non sia mai la legge dovesse essere affossata, lo pagheranno solo le persone omosessuali. LE PERSONE.

Infine, come ho già scritto altrove, anni fa qualcuno mi fece leggere una poesia di Robert Frost. Si intitola “L’Uccelletto”. E’ quanto mai attuale, sia per il suo toccante contenuto sia perché oggi, riprendendo l’unica espressione sensata detta da Paolo Romani {ma guarda se mi tocca essere d’accordo con il gongolante Capogruppo al Senato di Forza Italia, argh!} Palazzo Madama è quasi diventato una fattoria “tra canguri, polli e conigli” e dunque il titolo è decisamente attinente.

Questi versi stupendi li dedico ai vari Adinolfi.

 

«Proprio ho sperato che volasse via
e non cantasse sempre davanti a casa mia.
Gli ho battuto le mani dal limitare
quando non l’ho potuto più sopportare.
Mio in parte il torto deve essere stato…
L’Uccelletto non era stonato.
E qualcosa non va, qualcosa manca
in chi vuol far tacere uno che canta.»

 

 

Chiara ‘GreyPen’ Di Marcantonio

 

Cirinnà

 

 

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