Visto da sinistra, questo sì imposto con la forza , farà sentire soli e desolati sia gli autori sia i sostenitori sia gli oppositori .
Il 5 dicembre ci sveglieremo con un governo vittorioso e un popolo spezzato che non avranno nulla da festeggiare, che sentiranno sulla faccia il gelido vento di una guerra dichiarata e vinta contro tutti.
Un esercito occupante che attraverserà una città attonita e deserta, in cui la gente starà chiusa nelle case a guardare dietro le imposte i vincitori sfilare nel silenzio.
Oppure, il 5 dicembre apriremo gli occhi davanti ad una scena ancora più fredda, in cui vedremo gli sciacalli del qualunquismo e delle destre azzuffarsi fra loro banchettando con i resti di una sinistra suicida che avrà compiuto l’atto finale di sconfessare tutta se stessa spingendo i suoi figli e i suoi genitori a sopprimerla per rabbia e compassione.
Se vincerà il sì ci sentiremo soli.
Se vincerà il no ci sentiremo soli e colpevoli.
In entrambi i casi trionferanno qualcuno e qualcosa che non conosciamo e non abbiamo ancora visto, ma tutti avvoltoi che stanno arrivando correndo veloci.
Per non rinnegare se stessa, la sua storia, i suoi valori, progetti e speranze, la parte più debole della sinistra italiana non può fare altro che votare no, chiedendosi: perché così soli?
La Sinistra, Politica Interna,
di: Franco Astengo,
di: Franco Astengo,