Quanto è giusto il mondo
capelli arricciati foto cioccolato belga e applausi
ciminiere computer palazzi vacanze e benzinai
e poi manciate di cadaveri come caramelle
tra bombe cave e coltan
più una discoteca un i-phone una guerra e il nulla
e ancora cadaveri
ed altri cadaveri ancora di cadaveri di altri cadaveri
neri gialli mulatti bianchi
su barche in foreste
sotto il mare sotto le coperte
a nord come a sud
nei campi e nelle officine
a casa loro a casa nostra
solo presi a calci e fango
con pane marcio e colera
dove con un passo
i neon gli schiavi e le puttane
sono i confini dell’occidente
poi mi blocco
la pena di me stesso
si anima di illusioni
e vi stringo
morti e vivi
nella scia di una speranza
che batte il tamburo
della morte
nei giorni persi
nella luce
dove siamo solo uguali
massa indistinta dell’amore
di:
di:
di: