«Ero un giovane scrittore e volevo andare lontano. Sapevo che a un certo punto di quel viaggio ci sarebbero state ragazze, visioni, tutto; sapevo che a un certo punto di quel viaggio avrei ricevuto la perla».
Finisce con questa frase il primo capitolo del famoso romanzo Sulla strada di Jack Kerouac. Una frase che certamente può andare bene per descrivere il progetto Art on the Road, se non altro perché si definisce come «un viaggio iniziato con una camera, una visione e un biglietto di sola andata».
Art on the road è un luogo nel quale raccontare, attraverso piccoli documentari, le tante e incredibili storie di artisti di strada che si incontrano nel cammino. Tutto è casuale, non c’è nessuna meta. Si prende la videocamera, lo zaino e si parte aspettando che sia la strada a offrirti gli incontri, le storie e le persone che cerchi. Il progetto è nato «per creare uno spazio dove scoprire, promuovere e mostrare quella creatività e quelle passioni che accomunano artisti e talenti di tutto il mondo. Un viaggio che accarezza culture eterogenee e che cerca di raccontare storie di persone che hanno deciso di nutrirsi della propria arte, del proprio estro, delle proprie passioni e dei propri sogni». Il progetto è aperto a tutti i film makers che vogliono prendervi parte, raccontando le loro storie in un video di quattro minuti come si può vedere in questo trailer oppure in quest’altro.
L’idea è venuta a Giuseppe Lo Fiego, film maker lucano che ha preferito lasciare un posto sicuro come video editor a Sidney per inseguire questo suo sogno. Dopo la laurea in Scienze della comunicazione, un master in Cinematografia e tre anni di gavetta come montatore video a Roma, Lo Fiego ha deciso di andarsene prima un anno ad Amsterdam e poi in Australia. «All’inizio fu un po’ difficile – ci racconta contattato via Skype. Per un anno ho viaggiato per l’Australia facendo lavoretti in fattorie, raccogliendo mango, banane e uva. Ho fatto il cameriere e il lavapiatti fin quando il mio inglese non è migliorato. Poi ho trovato il lavoro adatto a me, ma dopo tre anni e mezzo di Australia ho deciso che era ora di cambiare. In quel momento ho cominciato a pensare al mio progetto: iniziare a viaggiare per filmare gli artisti di strada. Così sono partito alla volta di San Francisco, facendo video per ostelli in cambio di un posto letto. E ora il viaggio continua, sperando che il progetto di Art on the road possa diffondersi e trovare sponsor che mi aiutino a poter raccontare di arte e di persone coraggiose».
Come ti è venuta in mente questa idea?
«Dappertutto nel mondo, ci sono persone che vivono seguendo la propria passione, esprimendo la propria creatività. Durante il mio peregrinare ho avuto la possibilità di incontrare molte di queste persone, di farmi raccontare le loro storie e le loro passioni. L’idea mi è venuta così».
Qual è secondo te l’aspetto più importante del progetto?
«Art on the road project si fonda sull’idea di scambio. È una art community che punta a collegare individui creativi in uno spazio virtuale dove si possono conoscere nuove storie, nuove arti e nuove culture. Art on the Road produce in modo gratuito video per gli artisti e nello stesso tempo riceve dagli artisti musiche, idee, storie, per poter creare nuovi contenuti.
Se dovessi riassumere la tua idea in una frase?
«Ho usato una citazione di Fellini, per poter spiegare il progetto: The artist is the medium between his fantasies and the rest of the world».
Chi vuole può sostenere il progetto facendo una donazione. In bocca al lupo, allora, a Giuseppe Lo Fiego e buon viaggio.
Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Sociologia Politica nella facoltà di Scienze Politiche”Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze. Svolge attività di ricerca nel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza dov’è tra i coordinatori dell’Osservatorio Mediamonitor Politica. E' inoltre ricercatore del Centro per la Riforma dello Stato e scrive quotidiani e riviste.
di: Guido Rovi,