Pubblichiamo con piacere una poesia estratta dalla raccolta: “POESIE DAL CAMBIO DEI MEZZI DI PRODUZIONE dall’eterno presente all’essente” donataci dall’autore Francesco Pancetta. Un aggregato paradossale poetico, di flussi mutanti e mai uguali in cui il racconto frenetico del procedere contraddittorio del movimento del Capitale nella Storia che impietoso e indifferente trasforma uomini e società in nome del profitto, si fonde con l’infinito mutare dei cosmi e delle nostre coscienze e universi, in un’epoca rivoluzionaria di cambio totale del sistema produttivo e di conseguenza di cambio culturale e sociale. Il racconto in poesia del varco e del viaggio che va dall’eterno presente nevrotico consumista all’essente materico di rottura di tutte le vecchie unità di misura, in cui ogni cosa è tutte le cose. Dove siamo solo essere umani dispersi nel mistero. Solo cose tra le cose nelle cose di cose dentro cose di cose.
La poesia ANCORA SIPARI DI SMOG è contenuta nel capitolo intitolato “L’eterno presente”.
Ancora sipari di smog
colline d’auto cantano una canzone scritta
dalle donne di una soffitta
non sono stato visto
e non ho capito se volessero me o il resto
ma non mi hanno visto
gli uomini delle compagnie elettriche
non lo sanno che ho superato il ponte
hanno mandato un tecnico che ha cercato tra i cavi
io non mi sono trovato
ed ho scritto per forza una lettera con un senso d’inutilità
che non mi faceva capire niente
poi ancora niente ma mi sento ripetitivo
ma non è colpa mia penso
è in parte colpa della realtà per come è fatta
ma non significa poi molto
riempio il niente che ho da dire
perché non so che dire
ma ancora non è del tutto colpa mia
le cose sono sempre cose
e non si sa se sono o non sono
se esistono oppure no
ancora una cascata di sportelli
e tutti i tlack e i bipbip o tìtì insieme
si ferma una parte consistente delle cose che si credono in movimento
tutto si muove
pianificando il prossimo genocidio con il televoto