La revisione costituzionale della Parte II della Costituzione voluta dal Governo Renzi mina l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza. È sbagliata per il metodo e per i contenuti e lo è ancor di più in rapporto alla legge elettorale (Italicum) già approvata.
La cancellazione della elezione diretta dei senatori che verranno scelti dai Consigli Regionali e quindi dalle segreterie dei partiti colpisce il principio della rappresentanza politica e gli equilibri del sistema istituzionale. L’aumento fino a 150mila firme per presentare proposte di legge di iniziativa popolare limita la sovranità e la partecipazione popolare. L’accentramento di potere nelle mani di un solo leader che, anche con solo il 20% dei consensi popolari, potrebbe tenere sotto scacco l’intero Parlamento preoccupa sia per la tenuta istituzionale del Paese sia per la mancanza di veri contrappesi. È questo il vero obiettivo della revisione: lo spostamento dell’asse istituzionale a favore dell’esecutivo.
Ne risente così l’elezione del capo dello Stato, dei componenti della Corte costituzionale, del Csm.
Bisogna battersi contro questa modifica della Costituzione votando NO al Referendum previsto per il 4 dicembre di quest’anno.
Abbiamo provato a elencare 10 punti sui quali ci sentiamo di opporci in maniera forte e che, a nostro avviso, qualificano in maniera negativa questo tentativo di riscrivere la Costituzione.
Ci aspettano giorni importanti. A ogni cittadino italiano è chiesto di impegnarsi per difendere la Costituzione che ci hanno lasciato i nostri Costituenti, precondizione per poterla – finalmente – attuare.
Esse è una comunità di passioni che raccoglie tante compagne e tanti compagni che hanno un sogno. Contribuire sia sul piano teorico che su quello pratico-politico a ridare alla parola Sinistra il senso che ha perduto.
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di: Ale B.,
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