Domenica si vota per l’Europa. E noi vediamo due grandi questioni davanti a noi, che vanno tenute insieme.
Da una parte la necessità di organizzare un fronte democratico ampio, che si ponga l’obiettivo di fermare il pericolo maggiore: l’avanzata delle destre, dei nazionalisti e dei sovranisti che in tutta Europa vogliono fare saltare il processo di integrazione europea e ritornare agli anni Trenta.
Salvini è il capo di questa “internazionale nera”, razzista e classista.
Dall’altra parte però la necessità di imprimere una svolta e un cambio di passo all’interno del campo progressista, perché le politiche di austerità di questi anni non solo non hanno funzionato, ma sono la causa principale dell’avanzata delle destre.
La scelta più logica e conseguente, per tenere insieme queste due istanze, è il voto alla lista del PD-PSE ma, dentro quella lista, l’espressione di un voto di preferenza a quei candidati che con noi condividono l’esigenza di una maggiore radicalità. Che condividono – e incarnano per il proprio profilo e le azioni concrete compiute in questi anni – l’idea di costruire un campo progressista ampio, unito contro le destre e dentro il quale viva una soggettività forte e radicale della Sinistra di Governo.
Perché non basta dire “Più Europa” o “Siamo europei“, ormai.
Occorrono riforme radicali nella politica economica e sociale, una vera redistribuzione della ricchezza, un salario minimo europeo, una patrimoniale per le grandi ricchezze, più diritti per i lavoratori e una politica estera di pace.
Solo così la Sinistra può tornare a convincere milioni di cittadini delusi e a essere la forza radicale e di governo che serve per il governo dell’Italia e dell’Europa.
In quest’ottica segnaliamo in particolare le candidature di Giuliano Pisapia e Pierfrancesco Majorino nel Nord-Ovest, di Cecilia Guerra nel Nord-Est, di Massimiliano Smeriglio e Olimpia Troili nella circoscrizione del Centro-Italia, di Massimo Paolucci nel Sud e di Pietro Bartolo nelle Isole.
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