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Perché aderisco al Manifesto per l’Europeismo socialista

Olimpia Troili aderisce al Manifesto per l'Europeismo socialista lanciato da Articolo Uno

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24 Aprile 2019

Categorie: Politica Interna

Aderire al vostro Manifesto non può essere solo questione di forma al fine di potersi dire di Sinistra, ma si deve convertire in sostanza.

Occorre infatti dar corpo, incarnare l’alternativa a quel pensiero unico che voi in modo lungimirante denunciate e che ha reso non soltanto la nostra società sempre meno giusta, ma anche meno colorata, meno viva, meno capace di produrre quel genio che è indissolubilmente legato alla capacità critica.

La capacità critica e la strenua lotta contro ogni forma di ingiustizia hanno dato vita alla scintilla che si è convertita in quel fuoco ardente che abbiamo convenzionalmente chiamato Sinistra.

E’ da quell’afflato che dobbiamo ripartire per tornare a dare senso a una parola e a un sentimento che hanno progressivamente perso fascino e presa presso gran parte della società, ma che rimangono desiderio ed esigenza viva nella quotidianità delle persone.

Solo se saremo capaci di tornare in chiave moderna a quella spinta autentica e rivoluzionaria che ci ha dato vita noi avremo un futuro. E allora torniamo a dare prospettive e contenuti concreti a questa nostra voglia di incarnare un’alternativa a questo mondo che non è certo il migliore di quelli possibili, come ci vorrebbero far credere.

Per la giustizia sociale dobbiamo fare della lotta alle disuguaglianze una nostra ossessione declinandola in politiche concrete che vadano da una più equa redistribuzione delle risorse utilizzando la leva fiscale a una riforma seria della Corporate Governance delle grandi Multinazionali, dei grandi potentati finanziari, delle banche speculative e di altri soggetti simili che hanno contribuito considerevolmente a far perdere alla politica il suo primato.

Per il lavoro dobbiamo tornare a promuovere con forza uno Statuto europeo per i lavoratori che comprenda le proposte di un salario minimo legale orario garantito e di un’assicurazione europea contro la disoccupazione.

Per la lotta alla povertà dobbiamo puntare al rafforzamento delle politiche di inclusione a livello europeo per combattere l’isolamento e l’emarginazione che l’indigenza porta con sé.

Per la giustizia ambientale e climatica occorre puntare a un nuovo modello di sviluppo che vada oltre i fossili, fatto di produzione diffusa di energia proveniente da fonti rinnovabili, economia circolare e reti orizzontali.

Non deve essere un peccato parlare di sovranità alimentare ed energetica, ma occorre anzi contrapporre questo tipo di sovranità al sovranismo becero e involuto. Per salvare la democrazia rappresentativa dobbiamo essere capaci per primi di proporne una riforma allargando gli spazi di partecipazione a luoghi che vadano oltre a quelli elettorali e rendere la capacità deliberativa dei singoli più incisiva.

Queste sono alcune delle idee che devono essere diffuse universalmente dalle sinistre, senza confini e con grandi orizzonti. Senza paura di essere eccessivamente radicali e con l’ambizione di credere di poter cambiare il mondo. Rinnovare lo spirito della Sinistra è possibile e sta diventando sempre più necessario.

Parole d’ordine comuni e apertura al contributo di tutti saranno gli strumenti attraverso i quali la Sinistra non solo tornerà ad essere popolare, ma riconquisterà la perduta egemonia culturale nel mondo.

Ve ne sarà molto bisogno e molta richiesta negli anni a venire, compagne e compagni. 

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