La sfida per la Sinistra è grande e il tempo a disposizione non è molto.
Per questo occorre avere idee chiare, forza, entusiasmo e passione da mettere a disposizione dell’impresa collettiva che ci aspetta.
Europa
L’Europa è lo spazio nel quale collochiamo la nostra iniziativa politica.
Lo spazio, in prospettiva, al quale assegnare sovranità. A condizione che cambi radicalmente la sua architettura costituzionale. A condizione che essa sia promotrice di politiche redistributive, del lavoro, di una strategia industriale ed economica unitaria. A condizione che svolga un ruolo autonomo nella politica estera, come volano di un nuovo mondo multipolare.
Ma un’Europa così può esistere solo se a dirigerla è una nuova sinistra europea consapevole della sfida storica che l’attende. Le attuali famiglie europee sono insufficienti. Il tema non può essere scegliere tra l’eurotecnocrazia di Moscovici e il sovranismo nazionalista di Melenchon.
Noi auspichiamo un percorso che porti alla nascita di una nuova forza della sinistra europea, ponte tra esperienze e culture differenti, specchio di un’alleanza tra progressisti e democratici alternativa all’austerità e ai nazionalismi.
La nuova sinistra dovrà essere laburista, socialista, ecologista, femminista e dovrà guardare alle esperienze di governo di Grecia, Portogallo e Spagna.
Il nostro Paese
Dentro questo schema europeo, in Italia il nostro obiettivo deve essere la costruzione di un soggetto autonomo e unitario della Sinistra e di un fronte progressista e democratico, in discontinuità con le politiche del Centro-sinistra degli ultimi anni e fuori dalle suggestioni isolazionistiche del quarto polo.
La costruzione di questa Sinistra, radicale e di governo, non può che prendere forma da una scomposizione e ricomposizione del quadro attuale, uscito frantumato e radicalmente sconfitto dal risultato del 4 Marzo.
Rispetto al Governo di coalizione Lega-M5S, un governo di destra (populista e liberista), noi esprimiamo una netta contrarietà di merito e contenuto.
La nostra opposizione tuttavia non sarà mai la bandiera delle élites contro i barbari.
E’ una lettura sbagliata che alimenta precisamente la forza egemonica delle narrazioni populiste e nazionaliste. Occorre invece condurre battaglie avanzate sui temi sociali come l’occupazione e le crisi industriali, l’orario di lavoro, il salario minimo orario, un sostegno al reddito di chi, subendo gli effetti della crisi neoliberista, si trova precario o senza lavoro e rivolgerle concretamente a quelle categorie sociali che sono più in difficoltà, cioè i giovani precari e disoccupati, le PMI, il mondo dell’artigianato e della produzione agricola, cercando di coinvolgerle attivamente nel processo.
Che fare?
Affronteremo gli appuntamenti politici dei prossimi mesi con l’obiettivo di costruire il partito della sinistra, attraverso un percorso che renda protagonisti e non spettatori i nostri iscritti e le nostre iscritte, e che sia il perno di un campo democratico e progressista da rigenerare, sulla base dei principi del lavoro, dei diritti e della Costituzione.
Chiediamo che nelle prossime settimane gli iscritti e le iscritte di Articolo UNO – MDP si incontrino in un momento democratico all’interno del quale scegliere i gruppi dirigenti e una linea politica chiara e condivisa.
Chiediamo che l’esperienza elettorale di LeU si traduca nello scioglimento delle strutture di provenienza e nella costruzione in forma democratica di un nuovo partito che non si cristallizzi nel rapporto tra i tre soggetti fondatori, ma che coinvolga tutto il popolo della sinistra oggi privo di un riferimento.
ESSE, insieme alle reti e alle associazioni con cui condividiamo analisi e prospettive, convocherà, entro l’estate, un grande appuntamento di approfondimento ed elaborazione nel quale presentare, in forma di tesi, un manifesto di idee e di proposte a disposizione di tutta la sinistra italiana.
Esse è una comunità di passioni che raccoglie tante compagne e tanti compagni che hanno un sogno. Contribuire sia sul piano teorico che su quello pratico-politico a ridare alla parola Sinistra il senso che ha perduto.
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La Sinistra, Politica Interna,
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