Abbiamo ripetuto tante volte negli ultimi mesi che la politica, ancor di più dentro una fase di profondi e drammatici cambiamenti, non può vivere senza una duplice dimensione: quella del dubbio, della ricerca, dell’interrogativo mai sazio; e quella della scelta, dell’assunzione consapevole di indirizzi e responsabilità.
In questi mesi abbiamo praticato il dubbio, cercando di ascoltare la sofferenza di un Paese in ginocchio e di interpretare le lacune clamorose della sinistra, politica e sociale, questo crescente vuoto di rappresentanza che è lo specchio della solitudine, privata e collettiva, di milioni di persone.
Ora proviamo ad affiancare a tutto questo la responsabilità di incidere, di intervenire politicamente allo scopo di trasformare. Trasformare che cosa? Il presente, la società italiana, i rapporti di forza dentro uno scontro durissimo tra capitale e lavoro. Ma anche la Sinistra del nostro Paese, provando a renderla più simile a ciò che esiste in tutta Europa e cioè più adeguata alle sfide urgentissime del presente.
Una Sinistra che sia intransigente nei principi, radicale nei contenuti, e con una vocazione naturale alla concretezza e all’efficacia, cioè alla traduzione dei principi e dei contenuti in una proposta di governo credibile e praticabile.
Con questo intento abbiamo iniziato un cammino, incontrando Sinistra Ecologia Libertà, il corpo politico più significativo a sinistra del Partito democratico.
Incontriamo un soggetto politico che si mette a disposizione, con generosità, di un processo di cambiamento, rinnovamento e trasformazione di sé e dell’intera Sinistra italiana, aprendo da subito i suoi organismi dirigenti a non iscritti e rafforzando così, subito in questa forma, una rete di relazioni ricca tra soggetti, strutture, singoli.
Non aderiamo a Sel perdendo di vista la necessità del cambiamento o persuasi che Sel sia già la soluzione ai problemi, la risposta compiuta agli interrogativi.
Compiamo questo passo, da indipendenti, insieme a tante e tanti nuovi e autorevoli compagni di strada, proprio orientati dall’urgenza di accelerare un processo, di facilitare un’evoluzione; convinti che il percorso avviato con Human Factor – che ha visto fianco a fianco una parte rilevante della Sinistra del futuro – è uno strumento imprescindibile e in piena sintonia con l’esigenza storica di trasformare il reticolo disperso e frammentato delle sinistre in una forza alternativa e di governo come esiste ormai in tutta Europa.
Da oggi daremo quindi il nostro contributo anche da qui, a tutti i livelli territoriali, in tutta Italia, in forme da sperimentare, da condividere, da decidere insieme.
Quel che è chiaro è che non ci sono più piccoli recinti da presidiare. C’è uno spazio immenso da costruire e da conquistare con intelligenza e coraggio.
Per l'internazionale politica e calcistica. Voglio la sinistra al governo del Paese.
Sono nato nel 1984 a Treviglio, un centro operaio e contadino della bassa padana tra Bergamo e Milano. Ho imparato dalla mia famiglia il valore della giustizia e dell’eguaglianza, il senso del rispetto verso ciò che è di tutti. Ho respirato da qui quella tensione etica che mi ha costretto a fare politica. A scuola e all’Università ho imparato la grandezza della Storia e come essa si possa incarnare nella vita dei singoli, delle classi e dei movimenti di massa. A Genova nel luglio 2001 ho capito che la nostra generazione non poteva sottrarsi al compito di riscattare un futuro pignorato e messo in mora. Per questo, dopo aver ricoperto per anni l'incarico di portavoce nazionale dei Giovani Comunisti e avere fatto parte da indipendente della segreteria nazionale di Sel, ho accettato la sfida di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, per costruire un nuovo soggetto politico della Sinistra, convinto che l’organizzazione collettiva sia ancora lo strumento più adeguato per cambiare il mondo.
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