Esse - una comunità di Passioni

Fondamenta

"Della tre giorni programmatica e del futuro di MDP"

Fondamenta.

Perché una casa, si costruisce così, partendo dalla struttura portante.
Ecco il perché di questa tre giorni, ecco l’ambizione che ci muove: quella di dare solide basi al nostro movimento, basi politiche e programmatiche capaci di farci superare le secche in cui la nostra nave, in viaggio per costruire il nuovo mondo, si è incagliata.
Il programma è denso (è disponibile al link in basso), gli ospiti sono importanti; ma non basta: i nodi da sciogliere, i veri freni del nostro processo costitutivo, sono intricati e lo sforzo per scioglierli sarà, necessariamente, enorme.
Di quale programma necessita il nostro movimento? Provo, umilmente, a dare qualche spunto.
Una forza degna di questo nome non può non partire dal lavoro e, soprattutto, dal lavoro che non c’è o che, se c’è, è “brutto, sporco e cattivo”, per usare una metafora cinematografica. E allora parliamo di rilancio della contrattazione nazionale, rinnovo dei contratti del pubblico impiego , salario minimo e, soprattutto, rilancio della proposta CGIL di riscrittura normativa dell’articolo 18 per le aziende sopra i 5 dipendenti, senza accontentarci della sua reintroduzione pura e semplice.
Parliamo di pensioni: non possiamo lasciare il tema ai populisti di destra, come Berlusconi che rispolvera la vecchia proposta delle pensioni minime ad un milione di lire, rinverdendola convertendo l’importo in mille euro. Va reintrodotto, in Italia, il principio per cui l’importo deve essere legato al mantenimento del tenore di vita, così come garantito dal vecchio metodo di calcolo retributivo che, troppo in fretta, ormai oltre vent’anni fa veniva abolito in nome della “giustizia finanziaria” del metodo contributivo. Va, poi, posto un tetto massimo alle pensioni: è una questione di giustizia sociale.
E dobbiamo procedere così, con parole e slogan chiari ed efficaci, su tanti altri temi: sul presente e futuro dei nostri giovani, su scuola ed università, sul sistema di stato sociale, sempre tenendo in mente quanto i padri costituenti hanno detto e scritto sul tema. Si, il filo d’Arianna non può non essere la piena attuazione della prima parte della nostra Costituzione, troppo spesso calpestata in nome dell’ultimo falso dio, il dio mercato.
Mi si permetta di spendere, infine, due parole per il tema dei temi: quello delle alleanze.
Su questo punto si gioca il nostro futuro, stretti fra la necessità di costruire una forza di governo all’interno del perimetro del “centrosinistra” (che brutta parola, ormai) e quella, altrettanto decisiva, del preservare l’identità, radicale e progressista. Il nodo va sciolto in fretta: non possiamo permetterci, in questo contesto, di correr dietro ai leader (o presunti tali, e chi vuol intendere intenda) di turno, capaci solo di dire si in nome del governo a tutti i costi. Il nodo va sciolto attraverso due passaggi: il programma appunto, che deve mostrare una netta, chiara discontinuità con il renzismo e con chi ha sostenuto, di fatto, i governi Renzi e Gentiloni; la legge elettorale, dall’altro lato. La proposta presentata dal PD poche ore fa è una sorta di “Porcellum 2, la vendetta”, possiamo dirlo in modo chiaro e netto; con questa proposta e con chi la sostiene non si può, non si deve ragionare.

Tutto il resto è noia, cantava qualcuno.

Francesco Samuele

Sono nato a Roma nel 1967, ho vissuto in Molise fino a 18 anni, poi per ragioni di studio ho vissuto prima a Teramo, poi a Parma dove mi sono stabilito definitivamente. Laurea in giurisprudenza, con tesi in Diritto delle assicurazioni. Faccio politica da oltre 25 anni, dal movimento studentesco della Pantera, per approdare tra le file di Rifonzazione comunista, partito nel quale sono stato per anni in segreteria provinciale, occupandomi di economia, lavoro e welfare. Ho lasciato Rifondazione nel 2014 e da allora lavoro, con la comunità di passioni di Esse per un nuovo, grande Partito della sinistra. Attualmente sono membro del Comitato operativo regionale dell'Emilia Romagna di Sinistra Italiana, nonchè co-portavoce provinciale.

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