Buongiorno Betta. Prima di tutto, ti chiedo di presentarti e di presentare AGEDO
Mi chiamo Elisabetta Ferrari e sono Presidente del territoriale Agedo Bologna “Flavia Madaschi”.
Agedo è un’associazione composta soprattutto da genitori ma anche da amiche/i, parenti di persone lesbiche, gay, intersex, bisessuali e trans. La nostra associazione lavora per combattere il pregiudizio, la paura e lo stereotipo legato alla popolazione LGBTI, con l’obiettivo di educare le persone al rispetto delle differenze. Sostiene attraverso l’ascolto e la condivisione delle esperienze, quelle famiglie che non accettano o vivono con molta sofferenza e solitudine la “diversità ” delle proprie figlie o figli. Agedo aiuta anche i ragazzi e le ragazze che vivono nella solitudine e nel dolore la loro condizione dando supporto e informazioni corrette , sensibilizzando anche il mondo della scuola, delle istituzioni e della cittadinanza sui temi del rispetto, dell’educazione alle differenze, attraverso una cultura dell’inclusione e dell’accoglienza, abbracciando la lotta per uguali diritti per tutti e tutte. Il sito nazionale dell’associazione, voglio ricordarlo, è www.agedonazionale.org
Domani, a Bologna, ci sarà il Pride regionale. Qual’è la “parola d’ordine di quest’anno?
Il tema del Pride di Bologna che sarà il 25/ giugno, quest’anno è il “PRIDE LIBERA TUTT*” Questa è la più grande manifestazione pacifica che si svolge ogni anno in tantissime città d’Italia e ovviamente in tutto il mondo. Ha una sua storia molto importante che ne segna l’inizio con i moti dello Stonewall nel 1969, a New York in cui persone emarginate, oppresse e stigmatizzate hanno reagito iniziando a combattere per i loro diritti, uscendo dal silenzio. Il tema è quello della libertà, in un paese che ancora non riconosce pieni e uguali diritti: gridare la libertà di amare, di esprimere chi si è senza imposizioni, per chi vuole di potersi sposare e avere figlie o figli. La libertà di esprimere la propria affettività fuori da uno schema eteronormativo che impone da subito quale ruolo si debba vestire.
Certo che il clima, a livello internazionale ma anche sul piano locale, in questo momento non è dei migliori …
Hai ragione! Orlando, ma anche i continui attacchi alla comunità LGBT di minore impatto mediatico ma di uguale gravità di per sè, dimostrano che c’è ancora tanto da fare. In particolare qui da noi: è certo che fra i paesi europei l’Italia è come sempre in grande ritardo sulle questioni dei diritti e su queste tematiche in particolare. Quel poco che si è ottenuto è stato anche perché l’Europa ha “caldamente raccomandato” al nostro paese di allinearsi con gli impegni che aveva preso e mai ottemperato, quindi la legge sulle unioni civili era in qualche modo dovuta.
Ed a Parma?
A livello locale la nostra amministrazione è, per fortuna, sensibile e attenta a questi temi; abbiamo iniziato un percorso con le istituzioni e alcune cose sono state fatte: il registro delle unioni civili, la rete READY contro le discriminazioni e alcune campagne e iniziative per “educare alle differenze”. Certo che il lavoro dovrebbe essere molto più costante e incisivo … ma continuiamo a lavorare!
A proposito di unioni civili: Renzi ha sbandierato ai quattro venti la nuova legge sui diritti civili, presentandola come una straordinaria coquista per gay e lesbiche. Qual’è la tua e vostra opinione?
Come Genitori Agedo non abbiamo certo festeggiato per il ddl Cirinnà. Il governo, Renzi in primis, ci aveva infatti promesso, durante i tantissimi incontri che sono stati fatti a Roma con il movimento LGBTI, che la legge sarebbe passata nella sua interezza, dato che era già parecchio al ribasso rispetto alle nostre richieste: matrimonio egualitario e stessi diritti per tutti e tutte. Ne è uscita una legge che dà alcune tutele sul piano sociale e riconosce i nostri ragazzi e ragazze, ma come persone di serie B. Certificandolo per legge!
Nessuna grande conquista, quindi …
Ma è chiaro! I diritti, se appartengono solo ad una maggioranza di persone e non a tutte, non sono diritti ma sono “privilegi”.
Ed a tutto questo, si aggiunge la cancellazione della “stepchild adoption”
Proprio così! Il culmine è lo scandalo che riguarda la mancanza di tutela per i bambini e le bambine delle famiglie arcobaleno, che non si vedono riconoscere la possibilità di adozione per il genitore sociale, con gravissime conseguenze sul piano affettivo e psicologico delle nostre famiglie. Una vergogna infinita a cui la sentenza appena uscita dalla Corte di Cassazione cerca di porre rimedio, ponendo termine (si spera) ad un’ingiustizia vergognosa, riconoscendo il diritto all’ adozione dei bambini e delle bambine da parte delle coppie arcobaleno. Questo è l’ennesimo schiaffo ad una politica inetta, incapace di guardare agli interessi comuni di tutti e tutte le cittadine.
Come sempre sono le /i giudici che in Italia svolgono il lavoro che andrebbe fatto dal parlamento e lo spinge a ridiscutere in modo serio una legge sulle adozioni!
Noi lo pretendiamo e andremo avanti con la richiesta del matrimonio egualitario e di una legge che tuteli davvero i e le nostre nipoti! Ricordiamo anche che faremo tutte le pressioni possibili per avere una seria legge contro l’omo-trans-bifobia che ancora in questo paese non esiste!!
Grazie Betta, grazie davvero!
Grazie a te ad a voi di ESSE! Permettimi, però, un’ultima osservazione: quando si prepara una legge si dovrebbero anche sviluppare per tempo profonde ‘azioni culturali che rendano possibile la comprensione e l’informazione corretta dei temi che si trattano. Cosa che non è assolutamente stata fatta.
Diamoci appuntamento ad altre occasioni, allora: facciamo informazione, insieme, su questi ed altri temi.
Ma volentieri! Grazie, a presto!
Sono nato a Roma nel 1967, ho vissuto in Molise fino a 18 anni, poi per ragioni di studio ho vissuto prima a Teramo, poi a Parma dove mi sono stabilito definitivamente. Laurea in giurisprudenza, con tesi in Diritto delle assicurazioni. Faccio politica da oltre 25 anni, dal movimento studentesco della Pantera, per approdare tra le file di Rifonzazione comunista, partito nel quale sono stato per anni in segreteria provinciale, occupandomi di economia, lavoro e welfare. Ho lasciato Rifondazione nel 2014 e da allora lavoro, con la comunità di passioni di Esse per un nuovo, grande Partito della sinistra. Attualmente sono membro del Comitato operativo regionale dell'Emilia Romagna di Sinistra Italiana, nonchè co-portavoce provinciale.
La Sinistra, Politica Interna, Società,
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di: AmericoRoma,